Ariel è un lupo mannaro di 22 anni che sogna di diventare una guerriera. Questo, almeno, prima di venire catturata da un gruppo di Cacciatori e diventare una cavia per i loro esperimenti. Con l’aiuto della Dea della Luna, Ariel riesce finalmente a liberarsi, ma trovare il suo compagno e riprendere la vita da dove l’aveva lasciata sarà più difficile del previsto.
Età: 18+
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1
“Dai Ariel, fammi vedere cosa sai fare”.
Le braccia muscolose di Xavier mi avvolgono e mi spinge la schiena contro il muro.
Il suo profumo di terra mi fa sentire stordita ed è difficile respirare quando il suo ampio petto è premuto contro il mio.
Sto perdendo la concentrazione, ma non posso permettere che accada.
Non posso cedere.
Devo dimostrare di cosa sono capace.
Rapidamente, afferro il polso di Xavier, lo tiro sopra la mia spalla, poi ruoto il mio corpo, facendolo cadere di piatto sulla schiena.
Sorrido. “Era questo che volevi vedere?”
La folla si scatena… sì, la folla. Questo perché sono nel mezzo della prova più difficile della mia vita e stanno tutti aspettando di vedere se sarò all'altezza della situazione o se fallirò su tutta la linea.
Tutti i miei compagni di squadra stanno facendo il tifo per me da bordo campo, sperando che io superi la mia prova finale per diventare una guerriera di branco a tutti gli effetti.
Improvvisamente, sento le gambe che mi scivolano via da sotto i piedi e atterro sulla schiena, con violenza.
In pochi secondi, Xavier è sopra di me, nel senso davvero sopra di me.
Indosso solo un reggiseno sportivo e i nostri corpi sudati si uniscono mentre mi tiene bloccata per terra.
Si china su di me e mi sussurra all'orecchio: “Arrenditi e basta, Ariel. Non opporti”.
Il mio cuore sta battendo, minacciando di scoppiarmi nel petto.
Il respiro di Xavier è caldo sul mio collo. “Forse più tardi possiamo rifarlo senza vestiti”.
La sua mano scivola lungo il mio stomaco fino alla coscia, afferrandola stretta, con una presa famelica.
Il mio corpo si contorce sotto di lui, desiderando il suo tocco, arrendendosi al calore.
Cedere è una proposta allettante, specialmente visto quanto è attraente Xavier, ma in questo momento ho cose più importanti in mente…
Assaporo lo sguardo di shock sul volto di Xavier mentre faccio oscillare le mie gambe verso l'alto e le avvolgo intorno al suo collo, costringendolo in una presa a triangolo.
Cose più importanti – come prenderlo a calci nel culo.
“Sembra che sia io quella che sta sopra ora”, sussurro.
Stringo le cosce il più possibile, assicurandomi che Xavier non sia in grado di liberarsi.
Pochi istanti dopo Xavier tocca il suolo, segnalando la sua resa.
La folla esplode in applausi e i miei compagni di squadra sciamano nell'arena, saltando, gridando, spruzzando bevande sportive in ogni direzione.
Cado di nuovo sul pavimento, stordita. Ho davvero battuto Xavier? Ho davvero vinto?
Xavier si alza prima di me e allunga la mano. La prendo e lui mi tira su, poi dritto sul suo petto.
“Ben fatto, Ariel. Oggi hai dimostrato di essere una vera guerriera”.
Si china e per un momento penso che stia per baciarmi, ma poi…
Xavier ringhia dolcemente nel mio orecchio. “E questa notte ti dimostrerai degna di un'alfa in altri modi”.
Sento il mio cuore che mi salta in gola e mi lascia completamente senza parole.
Oh, mia dea – Xavier vuole ME?
***
Mi siedo vicino al lago sereno, all'ombra delle chiome degli alberi che si stendono sopra di me e mi tolgo gli stivali, gettandoli di lato.
Immergo i piedi nell'acqua e tiro un sospiro di sollievo.
I miei piedi mi stanno uccidendo. L'allenamento è sempre straziante, ma mi ha decisamente irrobustito e oggi, finalmente, è stato tutto ripagato.
Non sono più solo un’apprendista…
Oggi sono ufficialmente un membro dei guerrieri del branco.
Guardo con orgoglio il tatuaggio della luna crescente all'interno del mio braccio – il marchio di un guerriero.
Il mio branco, il Branco della luna crescente, ha uno dei migliori programmi di addestramento dei guerrieri in circolazione e il mio squadrone è diventato la mia seconda famiglia.
Ci chiamiamo la “X-Squad” in onore del nostro impavido capo squadra, Xavier.
Beh, in tutta onestà, il nome l’ha inventato lui, ma in realtà penso che sia piuttosto accattivante.
Il suono di grugniti e ringhi gutturali attira improvvisamente la mia attenzione sui moli vicini.
Parli del diavolo…
Xavier si sta allenando con il nostro compagno di squadra, James.
Sferra pugni fulminei nella direzione di James, facendogli perdere l'equilibrio, poi salta in aria e atterra con un calcio direttamente sul suo stomaco, facendolo cadere a terra.
Xavier si toglie lentamente la camicia per rivelare il suo torso tonico e i suoi muscoli tesi mentre si asciuga il sudore dal corpo scintillante.
Dea, è così in forma…
Xavier lancia a James un sorrisetto presuntuoso. “Avrai anche ottenuto il tuo marchio della luna, ma non sei ancora alla mia altezza, Jamesy-boy”.
Xavier inizia a far mostra dei suoi muscoli e mentre mi sporgo in avanti per vedere meglio, quasi cado di faccia nel lago.
Riesco a recuperare l'equilibrio appena in tempo e mi ritrovo a fissare il mio riflesso nell'acqua.
I miei capelli color castagna sono un disastro completo, ma i miei occhi giallo scuro risaltano contro lo sporco che mi copre tutta la faccia.
Quando ero piccola, mio papà diceva sempre che i miei occhi sembravano dei girasoli, così aveva iniziato a chiamarmi il suo piccolo girasole, finché non ho protestato contro questo soprannome così femminile.
Non sono un fiore, sono una guerriera! gridavo indignata.
Così ha iniziato a chiamarmi la sua piccola guerriera, e così è rimasto.
Tra tutti, non vedo l'ora di dargli la notizia della mia accettazione nel programma per guerrieri per prima.
So che sarà così orgoglioso di me.
Mia madre, invece…
Pensa che sia una rovina per le ragazze essere guerriere. Mi dice sempre che dovrei essere più come mia sorella Natalia.
Natalia non sarebbe mai stata sorpresa con i capelli aggrovigliati e la faccia sporca, è sempre così curata e perfetta.
Quando alzo lo sguardo, noto che Xavier mi sta fissando dal molo. Divento immediatamente consapevole di me stessa e cerco di districarmi i nodi dai capelli.
La proposta di Xavier è ancora fresca nella mia mente, ma non sono sicura di cosa farò.
Non siamo ancora compagni confermati e una parte di me vuole aspettare…
Ma Dea, è sicuramente sexy. Mi rivolge un sorrisetto e io mi giro velocemente, imbarazzata.
Ugh, perché sembro un tale disastro in questo momento?
Ho sempre pensato che a Xavier piacessero i tipi perbene come mia sorella. Non avrei mai pensato che io fossi il suo tipo.
Mi sto davvero pentendo di non essermi fatta la doccia dopo la sessione di allenamento, ma ero troppo eccitata di ottenere il mio marchio da guerriera.
“Per quale diavolo di motivo ti stai agitando”, dice una voce arrogante ma rassicurante dietro di me.
“Hai sempre l'aspetto di chi ha appena combattuto contro un branco di lupi, passarti le dita tra i capelli non lo cambierà”.
Oh Amy, non cambiare mai.
La mia migliore amica, Amy, si siede accanto a me e mi dà una gomitata sulla spalla.
Sono sorpresa che siamo così buone amiche, dato che lei ha più cose in comune con Natalia che con me, ma siamo inseparabili fin dall'infanzia.
“Ho sentito la notizia! Dobbiamo uscire a festeggiare, stronza!” dice, calciando i piedi nell'acqua, accanto ai miei.
“Onestamente, sono esausta”, dico io. “Potremmo dover rimandare i festeggiamenti a un'altra notte”.
Inoltre, potrei avere dei piani con Xavier stasera…
“Sei più rossa di una luna di sangue”, dice quando improvvisamente nota Xavier che sfila sul molo, senza maglietta. “È a causa dell'allenamento o a causa sua?”
“Non so di cosa stai parlando”, dico mentre il mio viso si scalda.
“Ti preeeeego, dimmi che non hai una cotta per quel cretino muscoloso”, dice Amy scuotendo la testa. “Sai che ha ottenuto il ruolo di caposquadra solo perché è il primo successore per diventare l'Alfa”.
“È anche un ottimo combattente”, ribatto, sulla difensiva.
“Oh mia Dea, tu vuoi che sia il tuo compagno! Dice Amy, stuzzicandomi. “Vuoi avere i suoi cuccioli, vero?”
“Non è vero!” Grido, spruzzandole l’acqua addosso. “Non penso affatto a lui in quel modo! L'unico tipo di compagni che siamo è quello di squadra“.
Certo, continua a ripetertelo.
“Immagino che lo saprai con certezza quando compirai diciotto anni tra qualche mese”, risponde lei, alzando le sopracciglia.
I lupi mannari possono riconoscere i loro compagni solo quando entrambi compiono diciotto anni, quindi potenzialmente ha ragione Amy; il mio compagno potrebbe essere stato proprio sotto il mio naso per tutto questo tempo.
Ma alcuni lupi non trovano mai i loro compagni predestinati… e finiscono per accoppiarsi con altri lupi nella stessa situazione.
Mi rende triste pensare di non aspettare il vero compagno.
“Pensa solo che il tuo compagno predestinato potrebbe essere chiunque in questo branco”, dice Amy, sospirando.
“O un altro branco”, rispondo, correggendola. “I nostri compagni predestinati non sono sempre così vicini a casa. Anche se, se Dea vuole, non dovremmo cercare troppo lontano”.
“Se il mio compagno è in qualche branco lontano, dall'altra parte del mondo, penso che potrei convertirmi a una nuova religione”, dice Amy con una smorfia.
Scoppiamo entrambe in una risata e cadiamo all'indietro, sdraiate sull'erba. Mentre il cielo si oscura, la luna a forma di mezzaluna diventa visibile.
“Immagino che dovrò solo aspettare e vedere cosa il destino ha in serbo per me”, dico sorridendo.
DUE ANNI DOPO
Sento le catene che tirano più forte e combatto l'impulso di gridare per il dolore. Le catene d'argento mordono i miei polsi nudi.
Si potrebbe pensare che mi fossi abituata al dolore dopo due anni in cui sono stata trattata come un animale inutile, un esperimento scientifico, ma a volte diventa insopportabile.
Il primo anno è stato il peggiore…
Gli esperimenti: iniettare microdosi di aconito liquido nelle mie vene e analizzare gli effetti sul mio corpo. E sulla mia lupa.
Ho imparato all'inizio che la sensazione di bruciore che mi scorreva nelle vene era l'aconito che indeboliva e interrompeva la connessione con la mia lupa.
Sono stata un anno intero senza di lei. L'ho solo sentita debolmente negli angoli più remoti della mia mente, piagnucolante per il dolore e la tristezza.
Non mi sono mai sentita sola in maniera così opprimente in vita mia.
Hanno preso la mia famiglia…
I miei amici…
E la mia lupa.
I miei occhi iniziano ad avere degli spasmi quando il dolore diventa insopportabile.
Sento uno schiaffo secco arrivarmi sulla guancia già piena di lividi.
“Non svenire ancora, puttana. Abbiamo appena iniziato oggi”. Curt, il leader dei cacciatori, scava con le sue unghie sporche nella mia spalla.
“Vai all'inferno”, dico, raccogliendo quel poco di forza di lottare che mi è rimasta.
I freddi occhi grigi di Curt, per quanto strano possa sembrare, sono l'unica cosa che mi ha permesso di andare avanti. Il solo pensiero di cavarglieli dalle orbite…
Penso spesso alla prima volta che ho visto quegli occhi, la stessa notte in cui sono stata accettata all'addestramento per guerrieri.
Mi ero addormentata in riva al lago e quando mi sono svegliata, quegli occhi aleggiavano su di me, fissandomi con assoluta malizia.
Il nostro branco non aveva mai fatto nulla di violento contro il genere umano, ma questo non importava ai cacciatori.
Tutto ciò che vogliono è la completa eliminazione dei lupi mannari.
Ma cosa vogliano da me, perché mi abbiano tenuta in vita per fare esperimenti per due anni… non ne ho idea.
“Penso che ti si debba ricordare il tuo posto, bastarda”, dice Curt mentre prende una siringa piena di liquido argentato.
“No… NO!” Grido mentre mi buca la pelle.
La mia spina dorsale comincia a tendersi e un orribile scricchiolio riecheggia in tutta la stanza mentre le mie ossa si rompono.
In qualche modo sta costringendo la mia lupa a venir fuori, ma l'argento impedisce al mio corpo di guarire durante la trasformazione.
Il dolore è irreale.
Sento le costole perforarmi i polmoni e il sangue uscirmi dalla bocca.
In effetti sta uscendo in diversi punti del mio corpo, mentre le ossa mi perforano la pelle come un lenzuolo di carne maciullata.
“Cazzo, cazzo, cazzo!” Grida Curt. “Penso di avergliene data troppa! Dottore! Vieni qui, cazzo!”
Voglio urlare così tanto dal dolore, ma tutto quello che riesco a fare è un patetico rantolo.
La stanza comincia a confondersi e a chiudersi intorno a me.
“Rendila stabile, cazzo!” Urla Curt. “Non possiamo perdere la nostra migliore cavia. È quasi perfetta!”
Mentre l'oscurità si deposita, sento una voce morbida ed eterea…
“Non arrenderti, bambina mia“
***
Sono di nuovo seduta sulla riva del lago, proprio come due anni fa, ma questa volta non c'è Amy seduta accanto a me, ma una donna che non ho mai visto prima.
È bella in ogni parte di lei: occhi celesti, lunghi capelli argentati che le scendono sulla schiena e una pelle liscia color il latte che sembra quasi brillare.
Chi è questa donna accattivante?
“Ciao, Ariel. Avrei voluto incontrarti in circostanze migliori”, dice calorosamente la donna.
“Chi… chi sei? E come mi conosci?” Chiedo confusa.
“Il mio nome è Selene, anche se alcuni mi chiamano la Dea della Luna”, risponde lei con una risata dolce.
Oh mia Dea, LA Dea della Luna. Cavolo…
“Non essere nervosa, bambina mia. Devo scusarmi con te”.
La Dea della Luna si scusa con me? Direi di non aver proprio sentito la sua presenza per un bel po' di tempo.
“Non avresti mai dovuto essere presa dai cacciatori”, dice con calma e senza che il suo placido sorriso scompaia dal suo volto.
“Ma mia sorella, Fate, può essere piuttosto vendicativa e aveva un altro piano in mente. Spesso non andiamo d'accordo”.
“Conosco la sensazione,” dico pensando a mia sorella.
“Per rimediare a questi torti, ti concedo un dono: il dono della guarigione”.
Selene si china in avanti e mi bacia sulla fronte. “Possa tu guarire sia il tuo dolore… che il dolore degli altri. Sii una luce per coloro che ne hanno più bisogno”.
Mentre Selene si siede, appoggia il suo palmo sulla mia guancia e i suoi occhi brillano.
“Un'altra cosa, Ariel. Questa non è la vita che ho pianificato per te. Devi fuggire da questo posto e trovare il tuo compagno”.
“Il mio compagno? Aspetta, chi è il mio compagno?”
Sento un'ondata di calore nel mio corpo mentre la dea comincia a svanire.
“Trovalo, Ariel. Solo tu puoi guarirlo”.
***
Mi sveglio di soprassalto, ancora incatenata al tavolo operatorio, anche se la stanza è vuota.
Era solo uno strano sogno febbrile?
Mentre la foschia del sogno comincia a svanire, una cosa diventa chiara.
Dovrei essere morta.
Prima di svenire, tutto il mio corpo era rotto, le mie ossa sporgevano dal mio corpo, stavo perdendo così tanto sangue…
Quindi si può solo immaginare la mia sorpresa quando, allungando il collo per guardare il mio corpo martoriato, scopro che…
Tutte le mie ferite sono state guarite.
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2
Sento una forza dentro di me che non sentivo da molto, molto tempo. È questo che intendeva con il dono della guarigione?
Grazie, Selene. Ma non ha detto solo questo…
Mi ha detto che devo scappare…
E che devo trovare il mio compagno.
Il mio compagno?
Non saprei nemmeno da dove cominciare a cercare, ma di sicuro non è qui.
Lotto contro le catene ma, anche se l'argento non mi irrita la pelle come prima, brucia ancora.
Sento una porta aprirsi in cima alle scale e passi irregolari di qualcuno che inciampa.
Probabilmente sarà Curt, di nuovo ubriaco. Adora tormentarmi quando è ubriaco.
Ma non sa che ho recuperato le forze. Posso sfruttarlo a mio vantaggio.
“Sei finalmente sveglia, bastarda. Bene. Faremo un piccolo gioco”, dice biascicando le parole.
Curt prende un collare d'argento e me lo stringe intorno al collo, allentando le catene intorno alle mie braccia.
Tira la catena attaccata al collare sul mio collo, costringendomi a mettermi in ginocchio.
“Abbiamo degli ospiti di sopra e tu li intratterrai”, dice con un sorrisetto snervante.
Ospiti? Allora ci sono altri cacciatori di sopra. Dovrò fare attenzione. Potrei anche aver recuperato le forze, ma sono ancora in minoranza.
Curt inciampa mentre inizia a salire le scale, trascinandomi dietro di lui.
Se sono in qualche modo ubriachi come Curt, allora potrei davvero avere una possibilità…
“Datti una mossa, puttana! Voglio mostrare il mio esemplare migliore. Sei la prova che si possono davvero insegnare nuovi trucchi ad una lurida bastarda”, dice, stringendo la sua presa sulla catena.
Bene. Tieniti forte, odioso bastardo.
Ringhiando, la mia lupa esce allo scoperto e tiro la catena più forte che posso.
Curt perde l'appoggio e vola all'indietro, ruzzolando giù per le scale come una bambola di pezza.
In fondo, sento un forte crack quando la sua schiena si spezza per l'impatto.
Cammino con calma verso il fondo delle scale e mi metto sopra il suo corpo, mentre lui mi guarda implorando pietà.
“P-per favore… “
Scavo nella sua tasca e trovo la chiave del mio collare. Lo sblocco, lasciandolo cadere sul pavimento.
Fisso i suoi freddi occhi grigi. Gli occhi che ho visto ogni giorno negli ultimi due anni mentre faceva esperimenti su di me.
Mentre mi torturava
Gli occhi che mi hanno fatto andare avanti. Se solo un giorno glieli avessi strappati dalla testa.
I miei artigli si allungano dalla punta delle dita.
“Lupo schifoso. Ti ucciderò. Vi ucciderò tutti”, mormora, mentre il sangue gli cola dalla bocca.
Affondo i miei artigli nella sua faccia e gli strappo via gli occhi con un unico movimento.
“Non farai più del male a nessuno, mai“, dico, asciugando il suo sangue dal sottile straccio che indosso come vestito.
Sento qualcosa dentro di me, ma non è la forza della Dea. No, è qualcosa di diverso…
Vedo rosso. La mia mente è confusa. Sto perdendo il controllo.
Ad ogni passo che faccio su per le scale, sento una rabbia sempre più sfrenata.
Cosa… cosa mi sta succedendo?
Non mi limito ad aprire la porta in cima alle scale…
… la scardino.
Cammino lungo un corridoio vuoto e sterile fino ad arrivare a una porta chiusa.
La musica della festa è a tutto volume dall'altra parte e posso sentire diversi uomini, almeno cinque, che ballano ubriachi e ci danno dentro.
Sfondo la porta e ringhio, furiosa e feroce, pronta a uccidere.
Gli uomini mi guardano, storditi, mentre i miei occhi passano da un cacciatore all'altro.
“Chi è il primo?” Ringhio, estraendo i miei artigli.
Uno dei cacciatori tira fuori una pistola dalla sua fondina, ma è troppo lento e gliela faccio cadere di mano prima di attaccarlo squarciandogli la carne con i miei artigli.
Vengo attaccata da due di loro che mi saltano sulla schiena, ma mi giro e apro il collo di entrambi.
Si afferrano la gola mentre il sangue filtra tra le loro dita e si accasciano a terra accanto al loro compagno.
Il quarto cacciatore prende un coltello dal suo stivale e mi carica, urlando. Mi pugnala il viso e la lama squarcia la mia pelle, producendo un piccolo taglio.
Mentre il sangue scorre lungo il mio viso come una lacrima solitaria, tocco il punto dove mi ha tagliato e lo sento già chiudersi.
I suoi occhi si allargano con incredulità. “C-come hai fatto?”
Gli strappo il coltello dalla mano e lo pianto nel suo petto. Cade a terra, con gli occhi ancora strabuzzati.
Voglio fermarmi e prendere fiato, ma il mio corpo non me lo permette. Sono sotto l'effetto dell'adrenalina pura… o di qualcos'altro, ma non sento di avere il controllo.
Mentre mi giro per cercare l'uscita, vedo un giovane cacciatore con una pistola in mano. La sua mano trema mentre la punta direttamente verso di me.
Cazzo. Cinque. Ho dimenticato che ce n’erano cinque.
BANG!
Sento un proiettile d'argento squarciarmi la coscia, ma non esce dall'altra parte, rimanendo invece conficcato nella mia gamba.
Senza un attimo di esitazione, balzo sul giovane cacciatore e gli spezzo il collo, ma un dolore lancinante mi attraversa il corpo mentre mi alzo.
Merda, come funziona questa cosa della guarigione? Questo è il peggior dolore che abbia mai provato in vita mia!
Mentre mi guardo intorno osservando carneficina che ho causato, non posso fare a meno di chiedermi cosa penserebbe la Dea. Mi ha detto di scappare, non di uccidere tutti i presenti nell'edificio.
È per questo che la mia guarigione non funziona ora?
Afferro una lanterna vicina e zoppico verso una scala che porta a una botola e la risalgo attraverso un tunnel buio.
Quando emergo, alzo la lanterna e mi trovo in quello che sembra un vecchio granaio.
Quindi si sono nascosti in una struttura segreta sotto terra per tutto questo tempo. Non mi sorprende che nessuno mi abbia mai trovato…
Sto per spingere le massicce porte del fienile e lasciare questo inferno per sempre quando vedo diversi contenitori di cherosene nell'angolo.
Non posso lasciare che questo posto venga usato di nuovo per fare del male…
Spargo l'olio di cherosene su tutto il granaio e ci lancio sopra la lanterna, creando un inferno istantaneo e furioso.
Mentre il fuoco si propaga mi sento trionfante, ma questa sensazione si trasforma immediatamente in terrore quando vedo il fuoco muoversi verso qualcosa coperto da un telo nell'angolo – un camioncino.
Merda.
KA-BLA-AAM!
I miei piedi si sollevano da terra e vengo scaraventata all'indietro attraverso le porte di legno scheggiate del fienile.
Atterro sulla schiena e un dolore lancinante mi attraversa il corpo. Le stelle scintillanti del cielo notturno iniziano a trasformarsi in macchie nere sfocate.
Mentre il fumo si espande nella radura e l'odore di olio che brucia travolge i miei sensi, mi sento scivolare via.
L'aria fresca della notte è perfetta mentre sorseggio la mia birra in cima alla vecchia torre dell'acqua che domina il bosco.
Tecnicamente è fuori dai confini del branco, ma è davvero il posto migliore per allontanarsi da tutto – la politica, gli affari del branco, la pressione.
Guardo alla mia destra e vedo che Dominic ha già finito quattro birre e sta iniziando la quinta.
Dannazione, devo rimettermi in pari.
“Da quando sei diventato così leggero?” Dom chiede scherzosamente.
“Sai, tutta quella birra ti sta facendo venire la pancia da birra. Forse è per questo che non sei ancora accoppiato”, rispondo dandogli una gomitata nelle costole. “La tua compagna predestinata ha dato un'occhiata a quella pancia ed è scappata sulle colline”.
“Si chiama “fisico da padre”, Alex. Loro ne vanno matte. Le lupe lo adorano”, risponde lui, sghignazzando.
Dom è il mio migliore amico da quando eravamo cuccioli, ma per quanto mi piaccia prenderlo in giro, non posso fare a meno di pensare che lo stia trattenendo.
“Sai che sei libero di andare a cercare la tua compagna quando vuoi. Posso badare al forte da solo”, dico, con tono serio. “Non restare qui per me”.
“Alex, ne abbiamo già parlato e la mia risposta è sempre la stessa. Non vado da nessuna parte”.
“Senti, amico, so che ho avuto un brutto momento, ma ti prometto che ora sto bene”, dico cercando di sembrare convincente.
“Il periodo di lutto è finito. Sono passati sei mesi da quando Olivia… da quando lei… ” La mia voce si spezza mentre la mia gola si secca.
Il solo dire il suo nome ad alta voce mi fa sentire come se qualcuno avesse fatto cadere un carico di mattoni d'argento sul mio cuore.
“Davvero, sto bene”, dico girandomi e asciugando le lacrime che mi salgono agli occhi.
“Davvero convincente”, dice Dominic sospirando mentre mi mette una mano sulla spalla.
“Alex, hai perso la tua compagna predestinata. È stato improvviso e non hai nemmeno potuto dirle addio. Non ci si riprende da questo, e va bene così. Non è una cazzo di gara”.
So che ha ragione. La morte di Olivia ha creato un buco in me. È come se il mio nucleo fosse stato strappato dal mio corpo e ora ho un vuoto oscuro che non può essere riempito.
Nessun tipo di guarigione può chiudere una ferita aperta come quella.
“Senti, Dom, apprezzo che tu stia cercando di essere qui per me, ma se questo va a scapito della tua… “
KA-BLA-AAM!
Mi rovescio la birra addosso mentre un'enorme esplosione scuote la già traballante torre dell'acqua.
Una colonna di fumo nero si espande dalla foresta in lontananza mentre le braci di un incendio tingono il cielo di rosso.
Mi giro verso Dom. Sembra scioccato quanto me.
“Io vado”, dico improvvisamente.
Forse è la birra o forse è tutto questo parlare di Olivia, ma, per qualche ragione, sento di doverlo fare.
“Alex, sei pazzo? Questo è molto al di fuori dei confini del branco. Non posso permetterti di farlo”, dice afferrando il mio braccio.
“Tu non puoi permettermelo?” Chiedo con un tono che gli ricorda esattamente chi dà gli ordini da queste parti.
Dom ringhia in segno di sottomissione. “Merda, perché ci provo? Va bene, se hai intenzione di insistere a fare l'idiota, verrò con te”.
“No, vai a cercare rinforzi e porta uno squadrone di guerrieri. Qualcuno deve allertare il branco”.
Dom ringhia di nuovo e salta oltre la ringhiera, appeso al lato della torre. “Bene, ma non fare niente di stupido”, dice prima di sparire tra le cime degli alberi.
***
Sono quasi senza fiato quando raggiungo la radura dove è avvenuta l'esplosione. È facile rintracciare l'odore di bruciato, ma c'è qualcos'altro… sicuramente un lupo.
Mi accovaccio tra i cespugli che delimitano la radura, cercando un qualsiasi segno del passaggio di un delinquente, ma questo lupo non ha l'odore di un delinquente.
L'odore è piacevole, miele misto a more.
Nonostante la pesante cappa di fumo, vedo qualcuno steso a terra.
Lascio il mio nascondiglio per dare un'occhiata più da vicino e i miei occhi si allargano alla vista di fronte a me…
Una ragazza, coperta di sangue e cenere, giace completamente immobile, ferita e bruciata. Un raggio di luce lunare taglia il fumo, illuminandola come un angelo caduto.
Mentre mi avvicino, solo un pensiero mi attraversa la mente…
Chi è questa bellissima lupa?
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