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Ava Darling sarà anche una nerd, ma non vede l’ora che finisca il liceo. Nelle giornate fortunate, i suoi compagni la ignorano. Di norma, invece, la prendono in giro. Manca soltanto un anno, però. Poi potrà andare all’università e ricominciare da capo. Ma uno scherzo crudele farà finire Ava nel mirino di Hunter Black, il bullo della scuola, che le si avvicinerà con una proposta bizzarra. I due non potrebbero essere più diversi, ma con il lavoro di squadra, potrebbero scoprire che in fondo, molto in fondo, hanno in comune molto più di quanto pensino!

Età: 16+

 

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1

Trama

Ava Darling sarà anche una nerd, ma non vede l'ora che finisca il liceo. Nelle giornate fortunate, i suoi compagni la ignorano. Di norma, invece, la prendono in giro. Manca soltanto un anno, però. Poi potrà andare all'università e ricominciare da capo. Ma uno scherzo crudele farà finire Ava nel mirino di Hunter Black, il bullo della scuola, che le si avvicinerà con una proposta bizzarra. I due non potrebbero essere più diversi, ma con il lavoro di squadra, potrebbero scoprire che in fondo, molto in fondo, hanno in comune molto più di quanto pensino!

Età: 16+

Autore originale: Sir Ellious

Nota: Questa storia è la versione originale dell'autore e non ha l'audio.

Ava

Hai presente quei giorni in cui nemmeno ti alzeresti dal letto?

Già, oggi è uno di quelli. Mugugnando, mi volto per guardare la sveglia.

È già suonata due volte, la prima l'avevo silenziata. Che gran strategia. Tuttavia, sono solo dieci minuti in ritardo, niente che un po' di fretta e una colazione saltata non possano risolvere.

Che fortuna.

Striscio fuori dal letto e mi dirigo verso il bagno lungo il corridoio.

Osservo il mio riflesso mentre lavo i denti e il resto, poi esco e torno nella mia stanza a vestirmi e prepararmi per andare a scuola.

Metto un paio di jeans neri strappati al ginocchio e un top oversize di Harry Potter con lo stemma di Hogwarts.

Quando dico oversize, intendo di due taglie più grandi rispetto alla mia figura minuta, ma è così che voglio nascondermi dal resto del mondo.

Afferro i miei terribili occhialoni bordati di nero, terribili perché è così che li chiamano quelli che mi prendono in giro a scuola, quando mi riconoscono, e raccolgo i miei abominevoli capelli castani in una coda morbida in cima alla testa, lasciandola ondeggiare alle mie spalle.

Era l'inizio dell'ultimo anno scolastico, un nuovo anno, ed ero terrorizzata, un altro anno di prese in giro, tormenti e intimidazioni.

Non vedevo l'ora di fuggire e andare in università in un altro luogo, dove avrei potuto ricominciare da capo.

Sarò anche una nerd e tutto il resto, ma anche io odio il pensiero di alzarmi alle prime luci dell'alba per studiare.

Prendo lo zaino ai piedi del letto, che per fortuna avevo preparato la sera prima, e scendo in cucina pronta per andare a scuola.

Tutte le luci sono spente, ma intravedo un foglietto sul frigorifero grazie alla luce che penetra le tende.

Vado verso la finestra e le scosto, rimanendo momentaneamente accecata in attesa che la mia vista si riadattasse alla luce che entrava.

Mi avvicino al frigorifero e prendo il foglietto.

Leggo e sospiro.

Faccio il doppio turno, in frigo c'è tutto, cucinati qualcosa. Baci, mamma.

Apro il frigorifero, l'aria fredda mi investe il viso, e anche se siamo a inizio autunno e c'è ancora un clima mite, mi viene la pelle d'oca.

Sospiro di nuovo, non mi attira niente. Chiudo lo sportello e prendo una mela prima di uscire, non voglio essere in ritardo il primo giorno.

Intendiamoci, questa era la routine estiva, ora dovevo riprendere il ritmo, tornare alla solita trafila e alle vecchie abitudini per evitare che cose di questo genere accadessero.

Siamo solo io e mia madre ora, e lei deve fare gli straordinari per riuscire a provvedere a noi e rimanere a galla, abbiamo anche dovuto ridimensionarci perché non potevamo più permetterci di pagare il mutuo della nostra bella casa.

Lei è un'infermiera e la paga non è proprio alta, il personale è poco e sottofinanziato, ma lavorare per il servizio sanitario nazionale la rende felice perché è in grado di aiutare gli altri, e vederla felice mi rende felice.

Mio padre è morto in un incidente d'auto due anni fa, investito da un guidatore ubriaco che sterzando l'ha travolto; è morto sul colpo, a noi è stato portato via mentre l'ubriaco ne è uscito soltanto con qualche livido e l'aria nei polmoni.

Non c'è più, ma mi manca ancora da morire. Ero la piccola di papà; era sempre lì per me quando avevo bisogno di lui, e ora non c'è più.

Sono passati due anni, eppure provo ancora dolore, il lutto mi perseguita.

Sento gli occhi riempirsi di lacrime, ma le trattengo perché non voglio piangere il primo giorno dell'ultimo anno. Scaccio i pensieri e continuo a camminare verso la scuola.

Ai cancelli, vedo auto e persone radunate per aggiornarsi e recuperare il tempo perso durante le vacanze estive.

Era una scuola pubblica, ma molti studenti erano ricchi e non avevano problemi a esibirsi con le proprie auto di lusso e vestiti di marchi che non avevo mai sentito nominare.

Cammino a testa bassa e mi assicuro che nessuno mi noti; mi infilo nell'ingresso e mi dirigo verso il mio armadietto in fondo al corridoio.

Se non è ancora chiaro, sono la ragazza a cui piace essere invisibile, quella che gli altri ignorano finché non hanno bisogno che gli faccia i compiti, o di usarmi come valvola di sfogo quando è una brutta giornata.

Il mondo mi ha dato il dono dell'invisibilità, e sarei una sciocca se non ne approfittassi, giusto?

Il mio armadietto è proprio l'ultimo in fondo al corridoio, quindi nessuno mi nota quando sono lì. Meglio per me. Avvicinandomi vedo una ragazza bionda che mi aspetta, le sorrido, questa è la mia unica amica, Lily.

Facciamo le presentazioni, ok?

Lily è la mia migliore amica fin da piccola, da quando abbiamo scoperto il nostro odio reciproco per una ragazza orribile di nome Jessica, che aveva rubato e strappato il nostro lavoretto e ci eravamo quindi divise un sacchetto di caramelle.

Avevamo all'incirca cinque anni, ma cosa cambia? L'amicizia è amicizia, in fin dei conti. Lily è fantastica.

Ha i capelli biondi e ricci che le arrivano a metà schiena, e occhi azzurri brillanti che catturano l'attenzione di molti.

È alta un metro e sessanta, ha gambe lunghissime che tutte le ragazze le invidiano, le curve al posto giusto e un incarnato olivastro. Nel complesso, è ciò che la maggior parte dei ragazzi desidera.

È buffo pensare che io non venga notata quando sono con lei, ma se si ha presente il film L'A.S.S.O. nella manica, è semplice comprendere quanto mi si ignori facilmente.

Non mi importa comunque, non ho mai davvero capito perché lei mi frequenti, ma le sono grata per questo.

“Ehi stronzetta, come sono andate le vacanze?”

Rido del modo in cui mi saluta, prima di risponderle. È davvero sicura di sé e la ammiro per questo.

“Mi conosci, essendo molto produttiva sono riuscita a mangiare chili di gelato e a guardare un sacco di serie su Netflix”.

“Ho visto, ti sei guardata tutti gli Shadowhunters in due giorni”.

Le ho sorriso. Era proprio vero, ma come si fa a non amare quella serie?

Vi starete chiedendo come faccio a pagare Netflix: non lo pago. Quel tesoro di Lily mi lascia usare il suo account. I suoi genitori sono benestanti, hanno un ristorante italiano fantastico!

Provare per credere. Sono tipo la loro cavia.

Le sorrido e prendo i libri dall'armadietto, Lily intanto sta mandando messaggi come una pazza, il ticchettio delle sue unghie sullo schermo è quasi rilassante in mezzo al caos che ci circonda.

È assurdo pensare che siamo così intime, pur venendo da luoghi molto diversi.

Sono assorta nei miei pensieri quando Lily mi riporta alla realtà schiaffeggiandomi ripetutamente la spalla, e alzo gli occhi al cielo pensando si sia rotta un'unghia a forza di chattare. Mi giro ed eccoli lì.

I tre dèi del sesso. I tre moschettieri.

Scende il silenzio lungo l'intero corridoio, la folla si apre come le acque del Mar Rosso per lasciarli avanzare, le ragazze ammiccano sperando di essere notate, i ragazzi li guardano con odio perché vorrebbero essere loro.

Alzo lo sguardo e sì, sono fottutamente sensuali, non lo nego, ma sono playboy, dei puttanieri, scusate il francesismo. Scopano e scaricano. Scopano e abbandonano. Acciuffano e scopano.

Talvolta per divertimento, altre per gioco o scommessa, ma in ogni caso, per loro è insignificante.

Il leader del gruppo, nonché il più sexy a mio dire, è Hunter Black. Un metro e ottanta di muscoli. Non quella roba corpulenta che si vede in giro, ma il fisico dei modelli, dei ragazzi fighi.

I suoi capelli sono castano scuri, quasi neri, e i suoi occhi del colore di una foresta. Un verde smeraldo abbagliante. È il sommo dio del sesso.

È surreale e da acquolina in bocca, d'altra parte è andato a letto quasi con ogni ragazza della scuola, e mai con la stessa più di una volta.

Eccezion fatta per quella troia di Jessica, lui continua a tornare da lei e lei ama l'attenzione che ne consegue, poiché se il ragazzo più popolare e sexy della scuola ti vuole, tutti ti vogliono.

Poi abbiamo il suo migliore amico, Liam Thorn. Anche lui è alto un metro e ottanta, ha i capelli biondi, gli occhi azzurri ed è figo a modo suo.

È un nuotatore con un corpo stupendo ma non è un playboy come Hunter, né sexy quanto lui secondo me; ha avuto una ragazza fissa di tanto in tanto, e ciò lo rende adorabile ai miei occhi. Credo che gli altri potrebbero imparare un paio di cosette da lui.

Infine abbiamo Declan Reed, coi capelli neri e poco più alto di un metro e ottanta. Ha anche gli occhi blu.

Declan è conosciuto non soltanto per essere un puttaniere, ma anche un burlone, il che è assurdo perché a vederlo non penseresti mai che abbia senso dell'umorismo; la maggior parte delle volte ha uno sguardo rabbioso, come se provasse come unica emozione un disgusto totale per il genere umano.

Non è sempre stato con Hunter e Liam, saranno solo tre o quattro anni, ma di certo si integra perfettamente a loro, e soprattutto è molto leale nei loro confronti.

Ah, ho già detto che questi ragazzi sono ricchi? Assurdamente ricchi, potrebbero comprarsi la scuola se volessero, e nessuno li fermerebbe.

Tutti li rispettano, insegnanti, studenti, e sono certa che anche alcuni genitori li temano e farebbero qualsiasi cosa gli chiedessero.

Gira voce che siano coinvolti in giri terribili, gang e droghe, ma anche la polizia ha troppa paura per fare qualcosa, e con tutti quei soldi potrebbero semplicemente corromperli.

Chissà se è vero o meno, di certo nessuno osa chiedere.

Quindi, in pratica, questi tre ragazzi hanno in mano l'intera scuola e nessuno li contraddice.

Volto loro le spalle mentre passano e tengo la testa bassa. Mi piace essere invisibile, non voglio attirare l'attenzione, e forse ho timore per ciò che l'attenzione mi causerebbe: dolore e paura.

Sbuffo al suono della campanella, e mi avvio con Lily verso la classe per la prima lezione di matematica.

***

Dopo lezione, io e Lily camminiamo con prudenza tra gli altri studenti mentre io mi lamento della scuola.

Vanno tutti di fretta e faccio del mio meglio per evitarli e non ricevere spintoni.

“È una tortura! Vogliono davvero farci fare matematica il lunedì mattina?”

Lily ridacchia e scuote la testa alle mie sciocche proteste.

“Devono proprio odiarci, quest'anno”.

Fa la sarcastica. Mi volto per guardarla male ma scoppiamo a ridere entrambe. Non sono male in matematica, è che odio la materia.

Non so nemmeno perché ho scelto di seguire il livello avanzato, è inutile, e quando mai mi verrà chiesto di risolvere problemi di algebra o i teoremi di un cerchio? La risposta è mai!

Io Lily stiamo tornando in classe schivando la gente e ignorando le grida di studenti e insegnanti; sono così distratta dal rumore intorno a me che non presto attenzione a dove metto i piedi; all'improvviso un ragazzo mi si para davanti, e non essendo in grado di fermarmi in tempo, ci scontriamo.

Rimango senza fiato e barcollo all'indietro tenendomi lo stomaco, poi guardo negli occhi il ragazzo che mi ha causato questo dolore.

Dal velo di lacrime che mi offusca la vista riesco a scorgere il suo volto, ci fissiamo prima che ricominci a farsi largo tra noi, facendomi quasi cadere e disperdendo i miei libri.

Come se non fosse bastato lasciarmi senza respiro, ha dovuto pure sparpagliare i miei libri a terra, dopo che ero riuscita a tenerli saldi al primo scontro.

“Scusa, bellezza” dice facendomi l'occhiolino prima di perdersi nel mare di studenti. Rimango scioccata. Un ragazzo, di quelli fighi, mi ha chiamata bellezza e mi ha fatto l'occhiolino! Qualcuno mi ha notata!

Sento le guance avvampare in un'intensa tonalità di rosso, e a testa bassa continuo ad avanzare trascinando una Lily molto confusa, che aveva raccolto tutti i miei libri nell'imbarazzo più totale.

 

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2

Ava

Dopo quel delizioso lunedì a cui sono riuscita, ebbene sì, a sopravvivere, ora mi trovo nella frenetica mensa della scuola.

Finalmente è venerdì, ciò significa che tutti sono entusiasti per l'incombente fine settimana. Si urlano tutti addosso, altri ridono andando incontro agli amici, e io mi lagno seduta al mio tavolo.

È il mio tavolo perché io e Lily siamo le uniche a sederci qui.

Già, è triste, ma nessuno vuole essere visto socializzare con me perché abbasserebbe lo status sociale e si potrebbe finire bersagliati, a meno che, ovviamente, non ci sia bisogno di sfruttarmi.

Guardo Lily, che ha posato lo sguardo sul tavolo dei popolari, più precisamente su Declan Reed. Ha una cotta per lui da quando le ha chiesto le risposte a un quiz di scienze.

È molto dolce e non voglio vederla soffrire.

So com'è Declan e non voglio che faccia il furbo con la mia migliore amica, e se anche cambiasse, gli staccherei la testa dal collo se la ferisse.

Sospiro mentre mi volto anch'io a guardare il tavolo dei popolari. Declan sta chiacchierando con i gemelli, molto probabilmente a proposito di una festa che stanno per organizzare.

I gemelli sono i burloni e gli organizzatori di feste della scuola.

Erano come Fred e George Weasley, avevano gli stessi capelli rosso fuoco, lo stesso umorismo e la capacità di far ridere chiunque, in qualsiasi situazione.

Sono stata in classe con loro per qualche lezione e conoscevo il modo in cui facevano ridere tutti, anche gli insegnanti, ma purtroppo sono stata per lo più vittima dei loro scherzi: il classico secchio in bilico sulla cima della porta che ti cade in testa, la colla sulla sedia che non mi permetteva di alzarmi, la gomma nei capelli e, il mio preferito tra tutti, chiudermi negli armadietti delle pulizie.

Non era poi così male, almeno potevo studiare in pace e tranquillità. Gli insegnanti non hanno mai fatto nulla per fermarli, così alla fine ho smesso di raccontarlo e ho imparato a conviverci.

I gemelli non sono palestrati come gli altri, per fortuna, ma ciò significava che la maggior parte delle volte era qualcun altro a prendermi e buttarmi nell'armadietto.

Sono alti circa un metro e sessantacinque e si chiamano James e Justin, e in tanti li confondono perché si assomigliano molto, anche se non sono del tutto identici.

Erano molto teneri quando non mi facevano gli scherzi, ma non si sono mai interessati alle ragazze come gli altri.

Li vedo occupatissimi a bisbigliare con Declan, si staranno inventando qualcosa.

Visto che nessuno dei due è stato mai visto con una ragazza, sospetto che siano gay, ma non glielo direi mai in faccia.

Accanto a Declan c'è Liam, che sta parlando con una ragazza davvero carina e sembra piuttosto nervoso; lei arrossisce e ridacchia alle sue parole, e ciò sembra fargli coraggio.

È quasi confortante assistere a un ragazzo che tenta di fare colpo su una ragazza e non di entrarle nelle mutande, visto che solitamente è quanto succede in pausa pranzo.

Poi c'è Hunter. Una ragazza è seduta sulle sue ginocchia e si stanno sbaciucchiando. Che schifo.

Ha le mani aggrovigliate a quei capelli tinti di biondo e la avvicina sempre più a sé come se non lo fosse già abbastanza.

Sento l'appetito abbandonarmi, provo a tornare al mio pranzo ma l'immagine di Hunter che limona con una ragazza qualsiasi è impressa nella mia mente e diventerà un incubo notturno.

Sanno che questa è una mensa dove la gente mangia e non uno stripclub?

La ragazza sulle ginocchia di Hunter non indossa quasi nulla e quel poco tessuto è troppo stretto per il suo corpo: si vede praticamente tutto, non ci tenevo troppo ad assistere e con una faccia disgustata guardo Lily, che ora sta messaggiando con uno sguardo distante e un velo di tristezza.

Sospiro e appoggio testa e braccia sul tavolo, in attesa che la scuola finisca.

Avevo ancora due lezioni da seguire, ma per fortuna c'era un'ora buca e potevo portarmi avanti con lo studio degli argomenti della settimana successiva; avevo chiesto agli insegnanti cosa avrebbero spiegato.

Sento una sedia spostarsi accanto a me, poi una presenza umana che la occupa. Essendo una nerd sono molto asociale e se posso evitare il contatto umano, lo faccio.

Sollevo la testa dalle braccia e fisso il ragazzo seduto accanto a me. Ha un grande sorriso stampato in viso, come se non si rendesse conto che semplicemente sedendosi accanto a me potrebbe abbassare il suo status sociale e venir picchiato.

Lo riconosco, è lo stesso ragazzo che prima mi ha urtata e mi ha chiamata “bellezza”.

Sento le guance scottare e con i capelli della coda nascondo il viso, facendomi aria mentre cerco di ignorare la sua presenza.

“Ciao”, la sua voce è morbida e invitante, come se non si rendesse conto del pericolo che sta correndo.

Lo sconosciuto mi sta parlando, cosa faccio? Se me ne vado, penserà che sono strana. Ok, lo saluto e basta, ce la posso fare.

Sento il battito cardiaco accelerare e il sangue martellarmi nelle orecchie, la mia mente è stordita e sento che potrei svenire.

“Ciao”. La voce mi esce più acuta del solito e il mio imbarazzo non fa che aumentare. Lui mi sorride. È carino, ha le fossette quando sorride, ma gli occhi sono seri.

“Sei Ava, giusto?”

Annuisco ingoiando la saliva che mi si è accumulata in bocca e spero che chiunque ci stia guardando non lo abbia notato. Come faceva a sapere il mio nome?

“Bene, Ava ci vediamo in biblioteca tra 5 minuti?”

Di nuovo annuisco e lo guardo avviarsi verso la biblioteca, attraversare le doppie porte e scomparire dalla vista. Perché ho accettato di incontrare uno sconosciuto qualsiasi?

Guardo Lily per chiederle un consiglio ma scopro che mi ha lasciata sola. Deve essersene andata quando è arrivato lui. Traditrice.

Immagino che farei meglio a dirigermi verso la biblioteca, probabilmente vuole che gli faccia i compiti, o forse mi sfrutterà per sentirsi appagato dalla sua miserabile vita.

Questo è lo schema classico: faccio i compiti agli altri e non ci parlo mai più e loro mi ignorano fingendo che non sia mai successo, altrimenti vengono picchiati a sangue.

Sospiro, lascio la mensa e mi incammino lungo il corridoio per raggiungere la biblioteca. C'è silenzio e inizio a innervosirmi. Sento l'eco dei miei passi.

È bello non essere in mezzo alla marea di persone che cerca di arrivare in tempo a lezione. Per quelli della mia altezza è difficile muoversi in mezzo a quella folla, di solito vengo sospinta e spazzata via dalle orde di persone intorno a me.

Non è un problema, a loro non importerebbe se potessero vedermi. A volte penso che lo facciano, ma in realtà si divertono semplicemente a spingermi di qua e di là soltanto perché non faccio o dico mai nulla. Potrei peggiorare le cose.

Noto quanto sia tranquilla la biblioteca, qui di solito le persone cercano di studiare o mangiano di nascosto il pranzo per la troppa paura di andare in mensa; lo so perché a volte sono io che mi nascondo qui, nessuna persona popolare vorrebbe essere trovata qua dentro.

Mi guardo intorno ma non c'è nessuno in questa grande stanza.

Poi noto il ragazzo che mi ha chiesto di venire, è in agguato nell'ombra, e una pila di libri su uno scaffale crea un gioco di luci e ombre più misterioso di lui.

Mi avvicino nervosamente, armeggiando con le mani. Lui mi sorride ma mi fa sentire a disagio, come se fosse il gatto e io il topo.

“Sei bellissima”. La sua voce è bassa, morbida e mi fa formicolare tutto il corpo.

Sento le guance scaldarsi e sono grata che sia buio qui dentro, così non può vedere l'effetto che mi fa; non capisco perché abbia questo effetto su di me, né perché mi interessi.

Mi afferra la mano e mi tira vicino a sé, intrappolandomi tra la libreria e il suo corpo.

Potevo sentire il calore emanato dal suo corpo e il respiro che mi accarezzava il viso come piccoli, dolci baci alla menta.

Il respiro mi si blocca in gola e il cuore è pronto a balzarmi fuori dal petto, come fossi un animale in gabbia. Il ragazzo si sporge in avanti accorciando la distanza tra noi, il suo viso è a pochi centimetri dal mio.

Lo vedo fissarmi le labbra. Oddio! Cosa faccio? Non può essere vero; non lo conosco nemmeno e non sono sicura di volerlo baciare.

La mia mente si rabbuia e rimango immobile. Lui si avvicina ancora. A un centimetro dalle mie labbra.

Riesco a sentire il suo respiro sul viso più intensamente, il profumo di menta mi accarezza come un'onda del mare.

La mia mente si annulla mentre guardo i suoi occhi chiudersi. Non so se sono pronta per questo, non lo conosco nemmeno.

Vado nel panico, non lo conosco, è così sbagliato; non può prendersi il mio primo bacio.

Poi si allontana, e inizia a sorridere, e a ridere. Sono così confusa. Mi guarda e non sembra più dolce, sembra un mostro.

I suoi occhi sono affilati e freddi, il suo sorriso viene sostituito da un ghigno sinistro e malvagio. Non c'è calore nel suo viso, solo lineamenti duri e disprezzo.

Si tira indietro e si guarda intorno, come se si aspettasse che qualcuno uscisse per congratularsi con lui dell'incredibile scherzo appena fatto.

“Pensavi davvero che ti avrei baciata? Guardati, non sei per niente bella, sembri il culo di una mucca. Scommetto che non sei mai stata baciata da un ragazzo, vero? Non sei altro che una nerd e lo sarai sempre!”

Sento le lacrime sgorgarmi dagli occhi: mi ha ingannata solo per potermi ferire. Non l'avevo nemmeno mai incontrato. Perché l'ha fatto?

Sento altre voci unirsi alle risate e un intero gruppo di persone esce dall'ombra con le telecamere e i telefoni puntati su di me.

Davanti a tutti c'è Jessica, la ragazza che io e Lily odiamo con fervore. Sento le lacrime scorrermi sul viso come una cascata, mentre tutti mi indicano, ridendo di me.

Jessica mi sbatte il telefono in faccia e mi sorride. Il dolore che provo per essere stata ingannata così nell'intimo mi sta distruggendo. L'imbarazzo e il dolore sono troppo forti, così scappo, scappo da sempre.

Corro più veloce che posso fuori dalla biblioteca. I loro volti infestano i miei sogni, posso ancora sentire quelle risate colpirmi la testa come un proiettile. Derisa dal diavolo in persona.

 

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Ninfa, la seconda possibilità dell’alfa

Adelie è abituata a rimanere nell’ombra e a vivere una vita ordinaria nel suo branco di lupi. Ma tutto cambia quando viene rifiutata dal suo compagno, l’alfa, e deve trovare un nuovo branco in cui vivere. Trova poi una nuova casa nel branco dell’alfa Kairos.

Kairos, un lupo noto per la sua natura vile e il suo carattere furioso, si rivelerà essere la seconda possibilità per Adelie di avere un compagno. Ma le cose potranno funzionare se la paura di Kairos del passato gli impedisce di aprirsi e Adelie sta per scoprire di avere dei poteri che non aveva mai nemmeno sognato?

Età: 16+

La schiava dei draghi

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Età 18+

Sin – I segreti del peccato

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Appuntamento con il rapitore

Talia ha solo diciassette anni quando viene rapita dal boss mafioso Axel. Riesce a fuggire, ma non prima di aver scoperto quanto crudele può essere la vita. Per proteggersi, scappa lontano e cambia identità. In pochi anni diventa una forte donna d’affari che non si guarda mai indietro. Ma poi qualcosa la obbliga a stringere un patto con il diavolo che l’aveva rapita… Ora che l’ha ritrovata, non sarebbe stato facile scappare di nuovo!

Età: 18+

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Dopo le Guerre dei Lupi, i lupi mannari e gli umani si accordarono per una tregua scomoda e divisero il mondo tra di loro. I lupi mannari presero le foreste e le pianure, mentre gli umani le città e i paesi. L’umanità fu ulteriormente segregata in Lavoratori ed Elite.

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Età: 18+ (Attenzione ai contenuti: stupro e violenza)

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