M. Syrah
ALISON
Il sole era tramontato e sentivo il mio lupo agitarsi dentro di me. Me ne stavo fuori dalla porta di casa, osservando la luna che si alzava nel cielo. Mentre la fissavo, i miei occhi passarono dal solito azzurro al giallo intenso del mio lupo.
Era giunto il momento.
Mi diressi a casa di Sean, decisa ad abbattere le sue difese. Da cinque anni Sean non si univa al branco durante la Luna di Sangue. Preferiva chiudersi in casa nel periodo in cui i lupi erano più propensi ad accoppiarsi. Altre lupe avevano cercato di convincerlo, ma lui le aveva respinte tutte.
Mi ripromisi che sarei stata diversa. Sarei stata la compagna che avrebbe scelto.
Era ancora abbastanza presto e le strade erano deserte mentre camminavo verso la casa dell'alfa, ma sentivo ululati in lontananza.
La Luna di Sangue spesso scatenava il caos. I lupi già accoppiati non riuscivano a resistere al loro istinto animale e si univano, mentre i lupi adulti single cercavano disperatamente un compagno.
Era una notte pericolosa per i lupi più deboli. Quelli non pronti a lottare per il controllo di solito si barricavano in casa, chiudendo a chiave le porte per impedire ai lupi malintenzionati di prendere ciò che ritenevano loro.
Era uno dei motivi per cui mi allenavo così duramente per essere la migliore. Non avrei mai permesso a un maschio di imporsi su di me. La scelta sarebbe sempre stata mia.
Mentre proseguivo verso casa di Sean, passai accanto ad alcuni lupi già accampati accanto alle porte delle loro prede.
Bene. Significava che l'indomani avremmo avuto nuove coppie e nuovi cuccioli.
Il mio corpo si riscaldò, il mio odore si diffuse, comunicando ai lupi maschi nei paraggi che ero pronta ad avere i loro cuccioli.
Ma solo un maschio avrebbe avuto quell'onore. Non ce ne sarebbero stati altri finché non mi avesse rifiutata.
Finalmente arrivai a destinazione e gli ululati sembravano più vicini di prima. Ma non avevo paura; potevo tenere testa a chiunque.
Bussai alla porta di Sean e lo chiamai: «Alfa».
Sentii dei movimenti dietro la porta, quindi sapevo che mi aveva sentita.
La mia lupa emise un suono gioioso, impaziente di stare con lui.
Il mio odore si intensificò e sentii i rumori intensificarsi dall'altro lato della porta.
Sorrisi, immaginando quanto dovesse essere difficile per lui. Se era stato con una femmina negli ultimi cinque anni, lo aveva tenuto ben nascosto. Ma lo conoscevo. Sapevo che non andava con chiunque. Sapevo che la prossima donna con cui sarebbe stato sarebbe stata la compagna che avrebbe scelto.
Ripensai all'allenamento di quella mattina. Sean era alto e robusto. I suoi capelli castano-rossicci erano umidi per lo sforzo mentre lottava con me, i suoi occhi azzurri brillanti fissi solo su di me.
Aveva una barba curata che incorniciava la sua mascella forte, dello stesso colore dei capelli. Le sue mani grandi sembravano fatte apposta per adattarsi perfettamente al mio corpo; pensarci mi fece scaldare ancora di più, diffondendo il mio odore ancora più intensamente.
Ci fu un ringhio da dietro la porta.
Sorrisi. Almeno avevo catturato la sua attenzione.
«Alfa, posso entrare? Devo parlarti».
«Vuoi solo parlare, Alison?» Ringhiò. «Non sai in cosa ti stai cacciando».
«Credo di saperlo». Sorrisi. «Scelgo te. Voglio essere tua per la Luna di Sangue e... Forse anche più a lungo, se mi vuoi».
Non rispose. Aspettai, sentendolo proprio dietro la porta. Il suo potere si mescolò con il mio, facendomi rabbrividire ed emettere un suono sommesso.
Avevamo tutto il tempo del mondo, ma la mia lupa andava di fretta.
«Alfa...» sussurrai contro la porta, ma sapevo che mi avrebbe sentita benissimo. «Fammi tua».
«Non sai cosa stai chiedendo», rispose, mettendomi in guardia.
«Se... Se non mi vuoi come tua compagna... Rifiutami. Non ti darò mai più fastidio se lo farai».
Ci fu una lunga pausa, ma sapevo che era ancora lì. Potevo sentire i suoi passi mentre camminava avanti e indietro dietro la porta.
La mia lupa stava diventando impaziente. Ringhiava nella mia mente, dicendomi di fare qualcosa, qualsiasi cosa, perché lui accettasse.
«Prima, dimmi che non mi vuoi solo per diventare luna», pretese.
Rimasi sorpresa per un momento, ma presto mi sentii determinata. Non gli avrei mai permesso di pensare a me in quel modo. Non ero affatto interessata a diventare luna.
«Non è così», dissi con fermezza. «Io... Ho capito di amarti quando mi hai aiutata a superare la perdita del mio compagno. So che non mi vedi allo stesso modo, alfa, ma... Voglio davvero essere la tua compagna perché voglio stare con ~te~».
Appoggiai la fronte contro la porta. «Se stai cercando una luna perché gli anziani ti lascino in pace... Accetto. Anche se questo è tutto ciò che sarò mai per te, accetto. Finché posso stare con te e solo con te, accetterei qualsiasi cosa».
Forse non avrei dovuto menzionare gli anziani dato che non avrei dovuto sapere che gli avevano suggerito di accoppiarsi con me, ma ero pronta a fare qualsiasi cosa perché capisse che ero interessata solo a lui.
Mi andava bene anche essere usata da lui a quel punto; ero sicura che, con il tempo, sarei riuscita a fargli cambiare idea e a farmi accettare come sua compagna.
Il rumore delle zampe arrivò da dietro di me, seguito dall'odore di un maschio.
Era Marcus, un altro delta. Uno che avevo battuto in combattimento più di una volta.
Girai la testa e ringhiai verso di lui. Non sarebbe mai stato abbastanza forte da sfidarmi.
Marcus tornò alla sua forma umana. «Hai un odore così buono, Alison», disse. «Non vedo l'ora di farti mia».
Mi girai verso di lui e feci un passo nella sua direzione. Ero furiosa. Marcus non era alla mia altezza. Non gli avrei mai permesso di toccarmi. «Provaci, così posso...»
Non riuscii a finire la frase. All'improvviso, la mia schiena urtò contro un petto solido. Alzai lo sguardo e vidi gli occhi verde brillante del lupo di Sean e sentii delle braccia forti avvolgermi la vita. Era l'alfa.