Omega - Copertina

Omega

Jessica Edwards

Capitolo Due

ALICE

Quando arrivo a scuola la mattina dopo, tutto ciò a cui riesco a pensare è la notte passata. Mi sono svegliata presto per controllare se era successo davvero e ho capito di non aver sognato quando ho visto i segni dei morsi.

Non sono neanche riuscita a dormire. Per niente. Dormire sul lato destro mi faceva troppo male.

La scuola era quindi l'ultimo posto in cui volevo trovarmi.

Cammino verso il mio armadietto per prendere il libro d'inglese ed è allora che sento la mia migliore amica chiamare il mio nome dall'altra parte del corridoio.

"Alice! Hai guardato Game of Thrones ieri sera?"

Una particolarità di Sam è che non le importa niente di quello che gli altri pensano di lei.

Io? Io, invece, mi preoccupo troppo di quello che pensa la gente.

Quando Sam raggiunge il mio armadietto, mette le mani sui fianchi e inclina la testa, in attesa di una mia risposta.

"Allora, l'hai guardato?"

Scuoto la testa, tornando in me: "No... me lo sono perso".

"Tu cosa? Come hai fatto a perdertelo? Ti rendi conto che era il finale, vero!?" Mi urla addosso istericamente.

"Sam". Faccio un gesto con la mano per farle segno di abbassare la voce. "Tutti ci stanno fissando".

"Pensi che mi importi di quello che pensa la gente?"

Non mi dà nemmeno la possibilità di rispondere. Immediatamente, si gira e affronta tutti gli spettatori, i compagni di scuola che si sono ritrovati senza volerlo ad assistere alla scena.

"Non vi ha mai detto nessuno che è scortese fissare le persone? Mia mamma mi dice sempre di non fissare mai nessuno, perché se lo fai, alcune persone potrebbero non essere gentili come me".

Si gira e fa spallucce quando vede il puro shock sulla mia faccia. "Te l'ho detto, non me ne frega niente di quello che pensa la gente".

Guardo nella mia borsa per controllare di aver preso tutto, solo per rendermi conto che manca l'astuccio. Riapro il mio armadietto, quando sento Sam sospirare.

"La gente sta ancora fissando?" Chiedo.

"Cosa? Oh, no, solo Ryder e la sua banda. Vanno in giro come se fossero i padroni della scuola, ma al di là di questo, seriamente, come fa un ragazzo a essere così dannatamente bello?"

Dopo aver preso l'astuccio chiudo l'armadietto e guardo la mia migliore amica, bloccata a fissare il gruppetto di ragazzi e con la bocca ancora spalancata.

"Sam! Li stai fissando, tesoro, e stai sbavando". Le chiudo amorevolmente la bocca, infilo l'astuccio nella mia borsa e guardo loro.

Ogni singola persona nel corridoio si sposta di lato per fare spazio al loro passaggio.

In pratica loro sono i re qua dentro. Vai contro di loro e ti troverai contro l'intera scuola.

Tutti sanno chi sono e nessuno osa provare a parlare con loro o addirittura avvicinarli.

Camminano fianco a fianco in una linea perfetta: Bane e Silver all'esterno, con Kellan e Ryder al centro.

Bane è senza dubbio il più spaventoso di tutti. Ha un viso ovale con piccoli occhi blu profondi e penetranti. La sua bocca è piena e ferma, incurvata in un ghigno costante.

Ha la pelle abbronzata con una tinta calda e dorata che accentua la sua grande e muscolosa struttura fisica. I suoi capelli sono spessi, neri e accuratamente pettinati, con i lati della testa rasati.

Ha anche una barba nera folta e piena che gli decora il viso. È difficile, a volte, prenderlo sul serio con la barba, perché lo fa sembrare un grande e vecchio orsacchiotto.

Ma se le voci che girano sul suo conto sono vere, non dovresti assolutamente dirglielo in faccia, a meno che tu non voglia finire in ospedale.

Indossa una semplice canottiera bianca che è abbastanza scollata da mostrare i peli sul petto e una lunga collana nera che oscilla a ogni passo.

Il ciondolo della sua collana rappresenta tre spirali intrecciate, credo che questa forma sia chiamata triscele. Indossa dei jeans neri stretti con stivaletti neri a tacco basso.

Poi il mio sguardo si sposta su Silver, che cammina nell'angolo all'estrema destra. Fatico a toglierle gli occhi di dosso, a costo di fissarla sfacciatamente.

Ogni ragazza vorrebbe essere lei e ogni ragazzo di questa scuola vorrebbe uscire con lei, ma tutti sanno che è innamorata di Ryder.

Il modo in cui lo guarda e gli sorride, con i suoi denti perfetti e il suo corpo perfetto. Ha un viso a forma di cuore con una pelle liscia e pallida e occhi azzurri brillanti.

La sua bocca è piena e perfettamente modellata, il che accentua l'espressione imbronciata delle sue labbra. I suoi lunghi capelli neri, selvaggi e indomiti, si appoggiano sulla sua spalla sinistra e pendono fino all'altezza della vita.

La sua corporatura è piccola ma tonica e scattante. Si dice che una volta abbia preso furiosamente a calci un atleta dopo che lui le aveva dato uno schiaffetto sul sedere.

Lui se ne andò in ambulanza e non tornò a scuola fino al mese successivo. Nessuno l'ha più toccata. Non dopo quella volta.

Indossa una giacca di pelle nera che le cade in vita, pantaloncini neri semplici e stivali neri alla coscia.

Il più bello di tutti è Kellan. Sembra un po' strano vederlo con queste persone, come se fosse fuori posto.

Ha un viso ovale con una pelle chiara e occhi marrone scuro che sembrano tormentati ma gentili allo stesso tempo.

Il suo viso non ha un'espressione ben definita, il che rende difficile determinare se sia felice o triste o arrabbiato. I ricci capelli castani incorniciano il suo viso perfettamente modellato.

Indossa un dilatatore nero nell'orecchio sinistro ed entrambe le sue braccia sono coperte di tatuaggi colorati. Il suo corpo è snello, tutto nervi e muscoli, senza un grammo di grasso.

Indossa una semplice canottiera nera, jeans neri stretti e scarpe da ginnastica nere.

Kellan potrebbe essere l'unico accessibile tra tutti loro. Emana quest'aura di gentilezza che attira le persone e rende impossibile disprezzarlo o andargli contro.

Mi ricordo ancora quando lui e la sua ragazza stavano insieme.

Anna era una delle ragazze più dolci di questa scuola. Ogni singola persona qui la rispettava e la trattava con la massima gentilezza.

Ma Kellan ha perso l'amore della sua vita più di un anno fa, quando il suo corpo è stato trovato vicino al fiume nelle prime ore del mattino.

La gente dice che la scena del crimine sembrava uscita da un film horror.

Kellan ha perso per sempre una parte di sé dopo aver perso Anna e io non posso in alcun modo biasimarlo.

"Cosa la rende così speciale? Scommetto che ha una vagina magica o qualcosa del genere. Inoltre, probabilmente è andata a letto con tutti e tre", mormora la mia amica, fissando Silver.

Distolgo lo sguardo da Kellan che ci è appena passato davanti e sussulto al commento della mia migliore amica. "Sam, smettila di fissarla prima che picchi anche te e ti mandi in ospedale!"

"Cosa? Ma va, mica può sentirmi".

Afferro la mano di Sam e la trascino lungo il corridoio verso la nostra classe di inglese. Prendiamo posto vicino in prima fila e tiriamo fuori il libro di lettura aspettando che arrivi il signor Daniels.

"Almeno con uno di loro va a letto di sicuro". Sam indica con la punta della sua penna il fondo della classe, senza guardare.

Mi guardo alle spalle verso il fondo e vedo i quattro seduti insieme, ma nessuno di loro parla all'altro.

Silver siede accanto a Ryder come sempre. Rimane sempre al suo fianco.

Guardo Ryder, la sua espressione rimane impassibile mentre Silver gli accarezza il braccio pietosamente.

Chiunque potrebbe dire solo guardandola che è in profonda soggezione nei suoi confronti.

Kellan, invece, rimane in silenzio, seduto con i gomiti appoggiati al tavolo e la testa tra di essi.

Bane è seduto con le gambe incrociate sul tavolo, con le mani intrecciate dietro la testa. Si guarda intorno nella stanza, come se volesse cogliere ogni dettaglio di tutto ciò che lo circonda. Mi rendo conto che solo allora mi sono accorta della loro presenza in classe.

"Sam!" Nel girarmi verso di lei le colpisco accidentalmente la mano, facendo cadere la penna a terra.

"Quella è la mia penna preferita". Lei indica il pavimento. "Non ha mai fatto male a nessuno".

"Ma perché loro sono in questa classe? Perché me ne rendo conto solo ora?" Le chiedo, indicandoli con discrezione con un cenno del capo.

"Siamo a metà dell'ultimo anno quindi...non dovrebbero starci. La scuola non permette alle persone di cambiare corso a metà anno. Non so, forse hanno trovato un accordo con il signor Daniels?" Suggerisce Sam.

Prende la sua penna e controlla il danno "A proposito, mi devi una penna nuova. Questa bellissima stilografica era un regalo di compleanno".

"Sì, certo". Guardo di nuovo verso il fondo della classe, solo per rendermi conto che anche loro mi stanno fissando.

Mi sento davvero intimidita.

Silver inclina la testa di lato e mi fissa con uno sguardo ostile, mentre la mascella di Bane scatta nervosamente.

Aggrotto le sopracciglia e guardo verso Kellan. Lui fa un piccolo sorriso, i suoi occhi si increspano ai lati quando gli rispondo a mia volta con un sorriso.

Il tutto dura solo per un secondo, poi Kellan riabbassa la testa, tornando a fissare nuovamente la scrivania. Giro completamente la testa per guardare direttamente Ryder e per la prima volta in diversi anni, lo osservo con la massima attenzione.

Ha un viso cesellato con una pelle immacolata e abbronzata, con occhi verde smeraldo che mi fissano con uno sguardo intenso, ma che non trasmette minaccia, ostilità o diffidenza, è soltanto uno sguardo puro e curioso.

Gli restituisco lo sguardo e lui mi risponde con un sorriso. Le sue labbra sono piene, ma ferme.

Scommetto che quelle labbra hanno baciato parecchie ragazze...

Dopo essersi aggiustato il berretto, si sposta i capelli neri lucidi da un lato e improvvisamente mi fa una linguaccia. Con stupore aggrotto le sopracciglia e mi giro immediatamente, confusa.

"Stronzo", mormoro sottovoce.

Mentre sono girata verso la parte anteriore della classe, sento Ryder ridere da dietro.

Merda! È riuscito a leggere il labiale o qualcosa del genere?

"Chi è lo stronzo?" Sam si guarda intorno nella stanza per capire a chi mi riferissi, tuttavia trova soltanto il mio sguardo torvo a fissarla.

Indica se stessa in preda al panico. "Se si tratta della penna, non preoccuparti".

"No, non è niente. È solo che non sono affatto nel mood di lavorare stasera".

Prendo il libro e scorro distrattamente un trafiletto.

"Sei indietro con i compiti? Posso aiutarti alla tavola calda stasera, se vuoi".

"Grazie, ma sono sicura che riuscirò a recuperare in tempo".

Tiro fuori una penna dal mio astuccio proprio nell'istante in cui la porta della classe si apre, lasciando entrare un uomo che decisamente non è il professore.

Il signor Daniels è in malattia oggi?

"Buongiorno studenti, il mio nome è Mr. Edmund e sarò il vostro insegnante di inglese per il resto del semestre scolastico. Credo che stiate leggendo il romanzo Cime tempestose. Qualcuno può offrirsi volontario per iniziare?"

Scrive il suo nome sulla lavagna: Oliver Edmund.

"Dov'è il signor Daniels?" Chiede Sam, senza peli sulla lingua.

"Non sono obbligato a condividere questa informazione con lei, signorina Frey".

Si gira e fissa Sam con un uno sguardo gelido.

"Signore? Ci era stato promesso che avremmo avuto i risultati del nostro test oggi", riprendo io educatamente, spezzando la tensione.

Questa prova pratica è ciò di cui ho assolutamente bisogno per passare l'esame della settimana prossima.

Se vengo bocciata a un altro corso, non so come potrò sopravvivere al resto del mio ultimo anno.

"Alice, vero?"

Cammina lungo il corridoio, tenendo la cartellina con i nomi di tutti gli studenti, inclinando leggermente la testa di lato.

"È corretto, sì", rispondo con voce calma e raccolta.

"Alza sempre la mano se hai una domanda".

Mi lancia un'occhiata di sufficienza, poi si gira in modo teatrale e si incammina verso la parte anteriore della classe indicando la lavagna.

"Sono il vostro insegnante ora. Qualsiasi cosa il signor Daniels vi abbia insegnato prima, dimenticatelo perché non tornerà".

Batte le mani una volta, come a svegliarci da una sorta di trance, e mi guarda fisso negli occhi. "Ora, Alice, perché non inizi a leggere per noi? Capitolo otto, se non ti dispiace".

Si siede alla cattedra e mi fa cenno con la mano di iniziare a leggere.

Dove sei finito, signor Daniels?

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