Collisione - Copertina

Collisione

Denicea Christina

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Chapter
15
Age Rating
18+

Summary

Katelynn non è molto emozionata all'idea di incontrare il suo compagno. Essendo la figlia di un alfa, sa che lui sarà un dominante, quindi non è sorpresa quando scopre di essere destinata al principe Roman, in lizza per diventare re alfa. Ciò che la sorprende, però, è quanto lui sia un cazzone! Sfortunatamente per Roman, Katelynn non è una che si arrende. Non gli obbedirà mai, cosa che lui dovrà imparare molto in fretta!

Età: 16+

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46 Chapters

Capitolo 1

"Non sono più una bambina! Sono la guerriera migliore di... TUTTI! Non puoi trattenermi per sempre!" Urlo a mio padre.

I suoi occhi marrone scuro fissano con rabbia i miei. I suoi capelli nero corvino sono selvaggi sulla sua testa per via delle tante volte in cui ci ha passato la mano.

I miei capelli nero corvino non sono affatto diversi. Abbiamo già avuto questa conversazione un milione di volte.

Papà ha sempre cercato di proteggermi, ma io voglio solo essere libera.

"Se non sei una bambina, non comportarti come tale". Guardo mia madre in cerca di aiuto.

I suoi occhi azzurri mi fissano e capisco subito che nemmeno lei vuole lasciarmi andare. "I guerrieri sono forti e non sono donne".

Sto ancora fissando mia madre e vedo il suo volto scioccato. Si gira, dandomi le spalle e rivolgendo i suoi occhi arrabbiati a papà.

"Come scusa? Cosa intendi esattamente con 'non sono donne', eh?" Papà si strofina il viso ed emette un profondo sospiro.

"Piccola, non intendevo dire questo", dice con una voce dolce come una caramella. Mia madre, tuttavia, è agguerrita quanto me, o meglio, sono io che sono agguerrita quanto lei.

"Non credo che le tue parole lascino spazio a fraintendimenti. Sai che ti dico? Scegli dieci guerrieri contro cui far combattere Katelynn. Se vincerà, potrà andare. Se perderà, non andrà".

Il tono di mia madre fa capire subito che non c'è spazio per le discussioni, quindi mio padre non ci prova neanche. Si limita a farle un cenno con la mano e congeda anche me con un gesto.

"Hai sentito tua madre. Vai a prepararti, l'incontro sarà tra un'ora". Lancio un urlo acuto mentre abbraccio mia madre da dietro.

Corro al piano di sopra, in camera mia.

Uso il mio potere di strega per aprire la porta della mia camera, così non devo smettere di correre.

Prendo la spazzola e lego i capelli in una treccia alla francese.

Quando ho finito, mi tuffo nella cabina armadio per prendere l'attrezzatura da combattimento.

I miei pantaloni sono dei leggins in pelle, così attillati che sembrano quasi una seconda pelle.

Aggiungo una canottiera e sono pronta.

Quando controllo l'orologio, vedo che sono passati solo dieci minuti.

Cammino avanti e indietro nella mia stanza.

Vincerò io.

Non ci sarà neanche bisogno di trasformarmi.

Ho guardato tutti i guerrieri allenarsi fin da quando ero piccola, mi sono allenata con loro.

Conosco le loro mosse, le loro posture e i loro attacchi a sorpresa.

Loro, però, non conoscono le mie tecniche, perché il mio addestramento da strega è diverso da quello da lupo.

Controllo l'orologio: ancora mezz'ora.

Decido di andare a cercare Lucy, la mia migliore amica.

Lucy è l'opposto di me.

Non le piace combattere, odia il nostro addestramento.

Ha il mio stesso carattere, ma interessi diversi.

Senza preoccuparmi di bussare, entro nella sua stanza.

Lucy vive con noi.

È nata un giorno dopo di me, ma quando ha compiuto dieci anni sua madre è morta di cancro.

Suo padre è un guerriero e non può occuparsi di lei tutto il tempo, così si è trasferita da noi.

"Luce! Finalmente ce l'ho fatta! È stato grazie alla mamma. Papà ha detto qualcosa che l'ha fatta arrabbiare, così la mamma mi ha permesso di combattere contro dieci guerrieri. Se vinco, potrò andare in pattuglia!" Lucy sgrana gli occhi da dietro la scrivania.

Guardo i libri davanti a lei: ovviamente sta studiando. Mi muovo davanti a lei per sedermi sulla sua scrivania, proprio sopra i libri.

"LUCEEEE. Sii felice per me". Le dico con un broncio. Lei sospira e si appoggia allo schienale.

"L'abbinamento dei compagni è la prossima settimana; pensi che il tuo compagno ti permetterà di diventare una guerriera?" Dice Lucy con noia.

Sono dieci anni che ascolta le mie paranoie. Quando avevo dodici anni, ho deciso che volevo diventare una guerriera. Mi sono allenata duramente ogni giorno per sette giorni alla settimana.

"Non penso che troverò il mio compagno e se succedesse, sarà meglio che non cerchi di fermarmi. Scommetto che sarei anche più forte". C'è troppa sicurezza nella mia voce, ma non mi importa.

Finalmente sono qui, finalmente sto per diventare una guerriera e non permetterò a nessuno di fermarmi.

Sarei potuta diventare una guerriera già a diciotto anni se mio padre me lo avesse permesso, cosa che non ha fatto.

Gli occhi di Lucy si addolciscono e mi guarda con un sorriso.

"Spero che tu ottenga tutto ciò che desideri. Ma spesso le cose non vanno come vogliamo". Mi dà un rapido abbraccio e poi si dirige verso il suo armadio.

Lucy è più femminile di me e il suo armadio è pieno di vestiti e gonne. Tira fuori un vestito bianco con fiori blu.

"Verrò a fare il tifo per te mentre li prendi a calci nel sedere", dice con un sorriso prima di indossare il vestito.

I suoi capelli ricci e castani le danzano sul viso, mentre i suoi occhi verdi mi guardano.

Guardo l'orologio e vedo che mancano solo quindici minuti.

Salto giù dalla scrivania e le dico che inizio a scendere.

Quando entro nel nostro cortile, un enorme campo circondato da alberi, vedo i miei genitori e i guerrieri già pronti.

Alcuni guerrieri si sono trasformati in lupi, mentre altri sono rimasti in forma umana.

Io non ho intenzione di trasformarmi, non ne ho bisogno.

Mi avvicino a Marcel, uno dei guerrieri con cui ho stretto amicizia nel corso degli anni.

È uno dei migliori che abbiamo.

Abbiamo già lottato uno contro uno e mi ha spesso presa a calci nel sedere, ma mi ha anche insegnato molto.

"Ehi piccola ribelle, finalmente sei riuscita a convincerlo, eh?" Dice Marcel con un sorriso enorme. So che è felice per me, sa da quanto tempo lo desidero. Il mio viso imita il suo mentre annuisco gioiosa.

"Questa volta ti faccio il culo!" Tiro fuori la lingua. "Vedremo, piccola ribelle. Vedremo".

Si allontana per raggiungere mio padre e io mi volto quando il profumo di Lucy mi raggiunge. È bellissima, come sempre. Abbasso lo sguardo e faccio spallucce. Beh, i guerrieri non devono essere belli.

Mio padre batte le mani per attirare la nostra attenzione. Tutti si girano verso di lui. Vedo che alcuni membri del nostro branco hanno deciso di venire ad assistere. Quasi quaranta persone sono in piedi intorno a noi.

"Siamo qui riuniti in occasione di una piccola competizione. Dieci guerrieri combatteranno contro mia figlia Katelynn. Se riuscirà a sconfiggerli tutti, inizierà il suo percorso come guerriero di basso rango. Le regole sono queste: combatterà contro tutti e dieci i guerrieri contemporaneamente".

Sento qualche sussulto e alcuni membri del branco mi guardano con pietà. Io tengo la testa alta mentre sfoggio un'aria sicura di me. Come se non potessi gestirli tutti insieme.

"Che i giochi abbiano inizio", conclude mio padre.

I dieci guerrieri sono allineati davanti a me.

Alcuni guerrieri si sono trasformati nella loro forma lupo, mentre altri sono rimasti nella forma umana.

Io mi trovo a circa 90 metri da loro.

Tengo la testa alta e sorrido con cattiveria.

Vedo che mi guardano con attenzione.

Scommetto che non amano l'idea di dover fare del male alla figlia dell'alfa.

Allungo il dito e faccio loro cenno di venire verso di me.

Marcel è il primo a farsi avanti nella sua forma umana.

Due lupi lo seguono.

Si dividono e mi circondano.

Rimango immobile mentre uso il mio naso per seguire i loro movimenti.

Si spostano silenziosamente sull'erba.

Marcel si lancia in avanti verso di me.

Salta e tende il pugno.

L'ho visto fare questa mossa mille volte, usa tutto il suo peso per colpire.

Mi lascio cadere sulla schiena e alzo le mani.

La forza del vento lo fa allontanare.

Sento anche gli altri avanzare.

È un gioco di schivate e rotolamenti, in cui cerco di proteggermi dai loro pugni e morsi.

Contrattacco con pugni agli esseri umani, usando la mia magia per farli sbattere ancora più forte.

In pochi minuti, quattro umani sono stati messi al tappeto e io sono di nuovo circondata.

Questa volta da cinque lupi e Marcel.

Si muovono all'unisono, compiendo passi lenti tutti nello stesso momento.

Cammino lentamente in cerchio, sorridendo a ognuno di loro, con la mano rivolta verso terra e faccio poi apparire un muro di fuoco.

Uno dei lupi, uno dei più giovani, guaisce e indietreggia.

So che ha paura del fuoco da quando si è bruciato un braccio.

Due lupi ai lati opposti saltano attraverso il muro e io mi scanso, facendoli sbattere l'uno contro l'altro.

Rotolo velocemente all'indietro prima che si schiantino su di me.

Un dolore mi attraversa la gamba mentre uno dei lupi rimasti in piedi ci affonda i denti.

Rapidamente, intensifico il muro di fuoco intorno a noi per impedire a Marcel e all'altro lupo di entrare.

Il lupo lascia la mia gamba e si butta su di me.

I suoi denti affondano nella mia spalla, causandomi altro dolore.

Emetto un ringhio e lo stringo forte al collo con le braccia.

Sotterro la testa al lato del suo viso e poi mi sposto.

Prima che il lupo si renda conto di quello che sto facendo, ho già i denti nel suo collo.

Uso le mie zampe posteriori per farci rotolare.

Uso il mio peso per tenerlo a terra mentre affondo ancora di più i denti nel suo collo.

Lui mugola e sento il suo corpo trasformarsi sotto di me.

Una volta in forma umana, mi stacco da lui e lo lancio attraverso il muro di fuoco.

Il fuoco si attenua quando lo colpisce.

Non voglio ferire nessuno di loro in modo permanente.

Quando mi guardo indietro, le zampe di Marcel sono già sul mio collo, rendendomi difficile respirare.

L'ultimo lupo mi morde la stessa gamba di prima.

Emetto un ululato, arrabbiata per essere stata ferita.

Il mio urlo viene interrotto quando Marcel stringe ancora più forte.

Do un calcio in faccia al lupo che mi morde le gambe e mi sdraio su Marcel.

Mi alzo rapidamente in piedi e tiro una testata a Marcel, che si schianta al suolo.

Il colpo gli ha allentato le gambe e ne approfitto per girarmi e morderlo sul fianco.

Lascio subito la presa quando mi accorgo che il lupo di prima sta saltando verso di me.

Giro la testa verso di lui e ululo. Il mio ululato è intriso di magia e lo colpisce con la forza del vento.

Mi giro e vedo che Marcel si sta afferrando il fianco, cercando di controllare il dolore.

Sfrutto la mia posizione elevata per ringhiare all'ultimo lupo.

Il lupo china la testa in segno di sottomissione.

Uno scricchiolio di ossa attira la mia attenzione e mi volto per vedere che Marcel si è trasformato nel suo lupo.

Il suo lupo è un po' più grande di me.

Mentre io e Marcel ci fissiamo negli occhi, l'unico suono che sento è il vento.

Niente stregonerie. Una lotta leale, io e te.

Faccio un cenno di assenso per fargli capire che sono d'accordo con il messaggio che mi ha mandato tramite collegamento mentale e prendo posizione per attaccare.

Salto verso di lui e questa volta si gira di schiena.

I miei denti affondano nel suo collo e i suoi affondano nel mio.

Sento il dolore che mi attraversa, quindi mordo più forte.

Ci rotoliamo a terra un paio di volte, ognuno cercando di prevalere.

Alla fine, lui riesce a mettersi sopra di me.

I suoi denti sono sul lato sinistro del mio collo, mentre io lo tengo a destra.

Le sue zampe sono ai lati della mia testa.

Lascio rapidamente la presa per mordere la sua zampa anteriore e romperla.

Lui mugola di dolore e mi lascia andare.

Lo spingo via da me e mi siedo sopra di lui.

Avrei giurato di vederlo fare l'occhiolino, ma, prima di poter approfondire, sento la voce di mio padre.

"BASTA!" Mi stacco da Marcel per guardare mio padre. Mi sposto all'indietro e lo guardo. "Katelynn, hai vinto", dice con voce sconfitta.

I membri del branco intorno a noi iniziano ad applaudire.

Lucy mi abbraccia forte, un po' troppo forte per il mio corpo sofferente, ma non mi importa.

Ho il sorriso più ampio che ci sia mai stato sul mio viso e, se le gambe non mi facessero così male, mi sarei messa a saltellare.

Una mano mi batte sulla spalla e giro la testa per vedere Marcel.

Lascio andare Lucy e curo rapidamente le sue ferite.

Marcel mi stringe in un grande abbraccio.

"Non c'è di che, piccola ribelle", mi sussurra all'orecchio. Mi stacco e lo guardo confusa, ma lui è già andato dal suo compagno, che gli porge i vestiti.

Mia madre viene da me e mi riempie il viso di baci, mentre mi fa mille complimenti.

Mi porge dei pantaloni della tuta e una canottiera, che indosso velocemente.

Ho vinto!

Sono una vera guerriera!

Oh cielo, non vedo l'ora!

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