Morsi d'amore - Copertina

Morsi d'amore

L.S. Patel

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Chapter
15
Age Rating
18+

Summary

Non c'è nessuno che non adori Scarlet. È giovane, bellissima e dall'animo angelico... Quindi tutti rimangono scioccati dallo scoprire che il suo compagno predestinato è lo spietato e senza cuore re alfa.

Temuto da tutti (e per buoni motivi!), è tornato dopo sette anni per reclamare ciò che è suo. Riuscirà Scarlet a fare breccia nel suo cuore o sarà lei a dover implorare pietà?

Età: 18+

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30 Chapters

Capitolo 1

SCARLET

"Scarlet Rose Wrett, scendi subito o ti metto in punizione per un mese!" Grida la voce di mia madre dalle scale.

Ops, probabilmente mi stava chiamando da un po'. Sbuffando, metto in pausa Netflix e abbandono il mio adorato letto-santuario per andare al piano di sotto.

Mi presento. Il mio nome è Scarlet Rose Wrett, questo ormai è chiaro. Ho ventun'anni. Sì, sono vecchia. Non c'è bisogno di infierire.

Il mio branco si chiama Luna Rossa.

Mio padre era il beta, cioè il secondo in comando, ma ora è in pensione. Ho un fratello maggiore di nome Jake. Ha ventisei anni e la sua compagna Maria ne ha venticinque. Jake è appena diventato il nuovo beta, prendendo il posto di mio padre.

Anche l'alfa si è dimesso e ha lasciato il posto al figlio, David. Ha ventisette anni, e la sua compagna Jenny venticinque. Ho anche un fratello più giovane, Matthew. Ha solo otto anni ed è troppo carino.

Anche se io e Jake siamo certi al 100% che Matthew non fosse voluto, abbiamo deciso di non dirglielo ancora. Lo prenderemo per il culo quando sarà più grande!

Per ora, ci comportiamo da bravi fratelli maggiori. Con Matthew passo la maggior parte del tempo, dato che Jake è sempre impegnato.

Poi c'è la mia migliore amica Aria.

Suo padre è il re alfa, o perlomeno quello temporaneo, finché il cugino di Aria non torna a riprendersi il posto.

Mia madre passa la maggior parte del tempo a cercarmi ragazzi lupi mannari. Ripeto, ho già ventun anni. E non ho ancora un compagno.

La maggior parte dei lupi mannari lo trova a diciotto anni. Se ciò non accade è perché il proprio compagno potrebbe essere morto, e in questi casi, si rimane senza.

Molti lupi mannari a cui è successo si sono accoppiati con gli umani, e hanno avuto una vita felice.

L'altra possibile ragione è che il tuo compagno sia umano e, in questo caso, devi portarlo nel nostro mondo lentamente, perché potrebbe essere uno shock per loro.

Mia madre, tuttavia, si rifiuta di prendere in considerazione queste opzioni e mi incolpa semplicemente di non essere uscita abbastanza spesso per trovarmi un compagno.

Aveva ragione, non uscivo spesso di casa, ma come darmi torto? Era il letto il mio unico amore e compagno di vita. Per questo mia madre si era assunta il compito di trovarmene uno vero.

Scendo e vedo mia madre ai piedi delle scale che batte il piede a terra - lo fa quando è davvero arrabbiata. Sussulto. Cos'ho combinato questa volta?

Mi scervello per capire cosa potrei aver fatto di sbagliato negli ultimi giorni. Mia madre è terribile quando si arrabbia. Fa spaventare David e lui è l'alfa.

Entro nel soggiorno e appena mia madre mi vede, mi trascina sul divano per farmi sedere.

"Scarlet, sai da quanto tempo ti sto chiamando? Che senso ha avere i sensi potenziati se non li usi?"

Le sorrido imbarazzata: "Scusa, mamma. Ero occupata".

Alza un sopracciglio.

"Occupata? A fare cosa? A guardare Netflix? Quando è troppo è troppo, hai bisogno di uscire. Vai a correre, fai qualcosa.

Non hai trovato un compagno perché sei rinchiusa in quella stanza tutto il giorno. Potrebbe essere più vicino di quanto pensi".

Più vicino di quanto pensi? Se così fosse, sicuramente l'avrei già trovato.

Ma non l'avrei mai detto alla mamma. Già era arrabbiata con me, non c'era bisogno di farla infuriare ancora di più.

Dovevo solo placarla.

Le rispondo: "Hai ragione, mamma. Dovrei uscire di più. Da domani andrò a correre ogni giorno nella mia forma umana, così avrò più possibilità di trovare un compagno.

Andrei oggi, ma devo andare ad aiutare Aria. Prometto che domani uscirò e cercherò di trovarmi qualcuno".

Mia madre si alza, annuendo: "Bene. So che non puoi andare oggi, c'è un grande evento stasera".

Improvvisamente i suoi occhi brillano: "Chissà, forse stasera sarà la tua serata fortunata!"

Mi sorride e mi dà un bacio in fronte. Tipico di lei.

"Mi hai chiamata per questo?" le chiedo.

"Dovevo dirti altro, ma mi hai fatto arrabbiare e ora l'ho dimenticato. Se mi torna in mente ti mando un messaggio", mi risponde tornando in soggiorno.

Sospiro sollevata dalla fine di questo discorso. Pensavo peggio. Per fortuna aveva dimenticato la vera ragione per cui mi aveva chiamata.

Dovevo uscire di casa, così avrebbe potuto soltanto scrivermi. Quanto poteva arrabbiarsi via messaggio?

La casa era tranquilla perché Matthew era in campeggio, ci sarebbe rimasto altre due settimane. Mi mancava quel piccolo mostro, teneva sempre mamma e papà sulle spine.

Torno di sopra, persa nel mio mondo. Guardo l'orologio e impreco. Merda, sono in ritardo. Perdo sempre la cognizione del tempo quando sogno a occhi aperti.

Dovevo aiutare Aria. Era una grande serata per lei e per tutti noi.

Senza perdere altro tempo, mi vesto velocemente, corro fuori senza salutare la mamma e salto in macchina.

Mi maledico per il ritardo. Mentre guido, sento un pozzo di solitudine farsi largo dentro di me. Mi comporto come se non mi importasse di avere un compagno. Ma non è così.

Vorrei essere amata. Avere un compagno che mi protegga, che mi ami incondizionatamente e che si prenda cura di me.

Vedere mio fratello e i miei genitori felici ha spalancato sempre più questa voragine nel mio cuore. Avevano delle relazioni fantastiche, e io ne ero gelosa.

Era troppo chiedere che arrivasse anche il mio turno? Visto che ogni singolo lupo mannaro ne trovava uno?

Sento una lacrima pizzicarmi l'occhio e la asciugo velocemente. Le parole di mamma mi riecheggiavano in testa. Poteva davvero accadere stanotte? Scaccio quei pensieri. Non volevo alimentare futili speranze.

Inoltre, mamma l'ha detto solo per confortarmi. Non potevo lasciare che questi pensieri mi distraessero. Questa doveva essere una serata indimenticabile per Aria, e non avrei permesso alla mia tristezza di buttarla giù.

Parcheggio sotto casa di Aria ed entro. Come al solito, vengo accolta dalle cameriere che mi indicano il piano di sopra per trovarla. Sorrido e mi avvio verso la sua stanza.

Correvano tutti trasportando mille cose. Immagino che fosse dovuto al ritorno del re alfa. Ma in quei volti vedevo anche la paura.

Avevo sentito parlare del re alfa. Il suo nome è Dylan, e aveva solo tredici anni quando accadde una tragedia familiare. Entrambi i genitori di Dylan vennero uccisi da dei lupi solitari.

Si diceva che li avessero massacrati brutalmente davanti al figlio.

Quella tragedia gli causò così tanto dolore e sofferenza da scatenare in lui una furia omicida. Pare che il suo lupo avesse perso il controllo, e nessuno aveva mai visto un lupo così feroce.

Dylan uccideva solo uomini. Risparmiava sempre le donne e i bambini, ma non i padri di famiglia né gli uomini single.

È stato Harry, il padre di Aria, a metter fine alla furia di Dylan. Non è stato facile, ma è riuscito a calmarlo.

Ha poi deciso che Dylan avrebbe dovuto andarsene per un po', e poiché Harry era lo zio di Dylan, aveva tutto il diritto di mandarlo via. Era l'unico a sapere dove fosse andato.

Harry era il fratello minore della madre di Dylan, ma era suo padre a essere di sangue reale.

Dato che nessuno della famiglia reale era rimasto in vita tranne Dylan, a Harry è stata data la posizione temporanea di re alfa. Che anche Dylan ha accettato, prima di venire allontanato.

Aria era la cugina di Dylan, e diceva sempre che suo padre non le avrebbe mai rivelato dove fosse andato. I brividi mi sono scesi lungo la schiena quando ho ricordato quella storia. Mi ha fatto riflettere su come sarebbe stato, ora.

La maggior parte della gente era d'accordo che il re legittimo riprendesse il suo posto, ma era anche palesemente preoccupata. Dylan era un assassino, nessuno sapeva se fosse davvero cambiato.

Sospirando, mi dirigo verso la camera di Aria. Non busso praticamente mai, e oggi non faccio eccezione. Apro la porta e trovo Aria seduta sulle ginocchia di un ragazzo intenta a sbaciucchiarlo.

Seriamente? Che tipa. Non mi ha nemmeno sentita entrare, così provo a renderla consapevole della mia presenza.

"Oh mio Dio! Bleah!" fingo di vomitare.

Riesco ad attirare la sua attenzione e lei interrompe bruscamente il bacio, le guance le si fanno cremisi.

Sollevo un sopracciglio e rimango lì, in attesa di spiegazioni.

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