I Lupi del Millennio: Il calore di Aiden - Copertina

I Lupi del Millennio: Il calore di Aiden

Sapir Englard

0
Views
2.3k
Chapter
15
Age Rating
18+

Summary

Conosci già Aiden Norwood, il famigerato Alfa della saga I Lupi del Millennio, ma questa è l'occasione per conoscerlo più... intimamente. Rivivi questa storia d'amore intramontabile dal punto di vista di Aiden. Questo Alfa ha molto più di quanto ci si possa immaginare...

Visualizza altro

Ciò che vuole un Alfa

Lo sentivo arrivare...

Quell'inconfondibile desiderio che mi cresceva nel profondo dello stomaco, l'implacabile attanagliare alle estremità della mente, che mi spingeva a lasciare che gli istinti animaleschi si scatenassero, il bisogno schiacciante di...

Merda.

Il calore stava per iniziare e io ero più che pronto.

Ogni anno la stagione ci colpiva come un treno, lasciando il branco in preda a una frenesia sessuale. Si trattava di soddisfare gli istinti più basici, di scatenare la belva, per così dire.

Le mie unghie iniziarono ad allungarsi in artigli, scavarono nella scrivania di quercia mentre io iniziavo a lasciare che le sensazioni si impadronissero del mio corpo.

Il calore era un momento di libertà, di liberazione, di rilascio.

~Un momento in cui lasciare che il lupo interiore uscisse a giocare. ~

Il mio respiro si trasformò in un ringhio basso; tutti i miei pensieri divennero motivati dalla primordialità.

Sapevo esattamente cosa volessi e l'avrei voluto proprio in quel momento, cazzo.

L'Alfa vuole stabilire il proprio potere.

Avevo bisogno di marchiare immediatamente la mia compagna per la stagione, per far sapere che era mia e solo mia.

Nessun altro lupo avrebbe osato avvicinarsi a lei. Li avrei fatti a pezzi, arto per arto.

Proprio in quel momento la porta del mio ufficio si aprì e il mio Beta Josh entrò di soppiatto.

"Aiden, lo senti anche tu?" Mi chiese, ansimando. "È arrivato il calore".

Annuii, poi mi alzai dalla scrivania. "Arriva sempre nei momenti più inopportuni".

Josh sorrise. "Devo cancellare tutte le tue riunioni? Ho la sensazione che l'Alfa sarà estremamente occupato, oggi".

"Dov'è Jocelyn?" Chiesi, ignorando la sua domanda. "Devo trovarla, subito".

"L'Alfa si limita a una sola donna in questa stagione?" Ribatté Josh, il sorriso ancora più ampio. "È piuttosto sexy, quindi non posso davvero biasimarti".

"Josh. Non costringermi a farti del male", gli dissi, mi stavo spazientendo sempre più, secondo dopo secondo. "Devo trovarla prima che qualche altra povera anima cerchi di marchiarla. Non voglio mandare nessuno all'ospedale oggi, ma lo farò, se sarà necessario".

"In effetti, è probabile che Jocelyn sia lì", mi rispose Josh. "Considerando che è la Guaritrice del branco".

Presi la giacca del completo dallo schienale della sedia e me la infilai.

"Prenditi il resto della giornata libera", dissi a Josh, poi gli diedi una pacca sulla schiena e andai verso la porta. "Non c'è nessuna possibilità che la gente riesca a lavorare, adesso".

La chiamata del calore si rifiutava di essere ignorata.

Dunque, avrei risposto.

***

Dal modo in cui attraversai ferocemente i corridoi dell'ospedale, si sarebbe potuto pensare che ci fosse un'emergenza di proporzioni epiche in corso.

E in un certo senso era così...

Il calore era come un'infezione… e si stava diffondendo velocemente.

Mi chiedevo quante di quelle stanze d'ospedale fossero attualmente piene di uomini e donne sopraffatti dal desiderio sessuale, sul punto di perdere tutte le loro inibizioni.

La porta di un ripostiglio si aprì e nel corridoio uscì una donna in camice, mora e assolutamente mozzafiato. Mi fermai bruscamente.

~Jocelyn. ~

Quando mi vide lì in piedi girò il grazioso collo da cigno nella mia direzione. Le lussuriose labbra rosse si aprirono per la sorpresa.

"Aiden", disse, quasi in un sussurro. "Stavo solo prendendo delle provviste da portare al Rifugio del Branco..."

Prima ancora che potesse finire la frase, la spinsi nel ripostiglio delle provviste e chiusi la porta con un calcio.

Non avevamo bisogno delle parole; sapevamo entrambi che quando il calore avrebbe colpito, non ci sarebbe stato modo di fermare quello che sarebbe successo dopo.

Le dita di Jocelyn mi scivolarono tra i capelli e la mia lingua scivolò nella sua bocca.

I miei baci erano quelli di un uomo che non ne aveva mai abbastanza. Il mio desiderio verso Jocelyn era ancora più forte di quello di respirare.

Ero così distratto dal calore che non mi resi nemmeno conto di stare afferrando il collo regale di Jocelyn, finché lei non emise un gemito delicato.

"Aiden..."

Con una mano le stavo accarezzando il punto sensibile tra il collo e la spalla, come se la stessi preparando per...

"Vuoi marchiarmi?" Mi chiese.

Il cuore mi batteva all'impazzata nel petto e, per qualche motivo, non riuscivo a fermarlo.

~Perché sto esitando? ~

"Sì", le risposi, stringendole più forte il collo. "Sarai mia per la stagione, se è quello che vuoi".

"Io ti sto chiedendo se è quello che vuoi tu", ribatté lei, gli occhi da cerbiatta pieni di incertezza.

~Sta davvero mettendo in dubbio quello che vuole l'Alfa? ~

"Certo che lo è", ringhiai. "E te lo dimostrerò".

Presi Jocelyn per i fianchi, facendole salire la gonna corta sulle cosce.

Mi avvolse la vita con le gambe e io la spinsi indietro, contro l'armadietto dei medicinali.

Le nostre lingue si intrecciarono mentre ci baciavamo avidamente, i nostri corpi si strusciarono insieme. I vestiti erano solo d'intralcio.

Jocelyn mi tolse la giacca e mi sbottonò la camicia in pochi secondi, mentre le mie dita armeggiavano con i suoi vestiti.

Per qualche motivo, ero fuori allenamento. Forse era solo il calore che stava prendendo il sopravvento sui miei sensi... Tuttavia non avrei lasciato che ciò mi rallentasse.

Strappai la camicetta di Jocelyn e lei inspirò bruscamente, affondandomi le unghie nella schiena.

Riuscii a trovare la strada su per la gonna molto più facilmente. Le abbassai le gambe in modo da poterle sfilare la biancheria intima con un solo gesto.

Mi accovacciai all'altezza del suo sesso e le alzai la gonna, leccandomi le labbra prima di leccare le sue.

"Non è una cosa che si vede tutti i giorni", scherzò Jocelyn. "Un Alfa in ginocchio".

Sorrisi. "Un vero Alfa sa esattamente come soddisfare la sua donna. Se non lo fa, allora di sicuro non è un Alfa".

Affondai due dita nella passera stretta di Jocelyn e usai la lingua per stimolarle il clitoride.

Lei ansimò, aggrappandosi ai miei capelli. "Oh mio Dio, Aiden!"

Mossi le dita dentro e fuori lentamente, lasciando che i suoi gemiti di piacere guidassero il ritmo.

Continuai a leccare la sua passera perfetta, aveva un sapore maledettamente dolce.

Mentre giocavo con il suo sesso sensibile lei non fece che gemere più forte. Si stava bagnando ogni secondo di più.

Questa dimostrazione è abbastanza per te? Pensai tra me e me. ~So quello che voglio. ~

Ma perché stavo in primis cercando di dimostrare qualcosa? Perché sentivo che c'era qualcosa che non andava?

Il mio calore si stava affievolendo quasi con la stessa velocità con cui si era acceso.

Jocelyn mi tirò improvvisamente verso di sé per farmi alzare in piedi e mi fece un sorriso giocoso. "Bene, ora è il mio turno, Alfa".

Si inginocchiò e mi slacciò i pantaloni, facendo scivolare la mano sotto l'elastico dei boxer.

Normalmente, vedere Jocelyn in ginocchio in quel modo mi avrebbe fatto diventare duro come una roccia. C'era solo un problema. Il mio calore era sparito e anche la mia...

"Aiden, cosa sta succedendo?" Mi chiese Jocelyn, poi tolse la mano dai boxer e si alzò di nuovo in piedi.

"Jocelyn, mi conosci. Non mi succede mai", dissi, frustrato. "Ho solo bisogno di un minuto".

~Seriamente, che diavolo sta succedendo? ~

Jocelyn sospirò, poi raccolse le proprie mutandine e se le infilò da sopra i tacchi. Si abbottonò il camice per coprire la camicetta strappata.

"Sentivo che sarebbe potuto succedere", disse, non riuscendo a nascondere la delusione nella voce. "Non sei pronto".

"Di cosa stai parlando?" Le chiesi, sulla difensiva. "Proviamo di nuovo. Ti mostrerò quanto cazzo sono pronto".

"Aiden, ascoltami!" Esclamò Jocelyn, il tono tagliente mi colse di sorpresa. "Non sei tu! Sono io".

Distolse lo sguardo e le lacrime cominciarono a rigarle il viso.

"Come può essere colpa tua?" Le chiesi, mettendole delicatamente un braccio intorno alle spalle. Lei si irrigidì al mio tocco, allontanandosi.

"Perché non sono la tua compagna", rispose. "Lo sono solamente per la stagione".

"Sei più di questo", le dissi, cercando di convincerla.

O stavo cercando di convincere me stesso?

"Aiden, sono una Guaritrice", continuò Jocelyn, guardandomi finalmente di nuovo. "Posso leggere le tue emozioni, percepire i cambiamenti nel tuo tocco, nel modo in cui ti senti nei miei confronti. Non ti sei mai aperto veramente con me, o con nessuna delle tue compagne, se è per questo. Ogni volta che cerco di avvicinarmi, ti allontani".

"Jocelyn, io..."

"Quando ti ho chiesto se volevi marchiarmi, hai mentito. Lo sentivo, anche se speravo che non fosse vero".

Avrei voluto dirle che si sbagliava, che si stava solo comportando da pazza a causa del calore, ma...

Sapevo che aveva ragione. Quella connessione magnetica portata dal calore era sparita. Avevo sentito il nostro legame affievolirsi per settimane.

"Io... non so cosa dire. Non capisco cosa stia succedendo".

"Io sì, Aiden", disse Jocelyn, prendendomi la mano. "È davvero molto semplice".

"Allora, per favore, spiegamelo, perché odio tutto questo", le dissi, stringendole la mano dolcemente.

"Sei un Alfa; era solo questione di tempo prima che accadesse", disse lei, forzando un sorriso. "Hai bisogno di trovare la tua vera compagna. La donna in grado di fermare il mondo quando la guardi. Sappiamo entrambi che non sono io".

"Ma sicuramente possiamo trovare un modo per far funzionare la cosa", le risposi, sentendomi meno in controllo di quanto avessi mai fatto prima. "Non voglio perderti".

"Non basta più", continuò Jocelyn, scuotendo la testa. "Forse un tempo, ma ora vuoi quello a cui sei destinato. E va bene così. Te lo meriti, Aiden".

"Jocelyn, perché sembra che mi stai lasciando?"

"Perché è così", disse lei con fermezza. "Devi trovare la tua compagna. E io non ho intenzione di distrarti ulteriormente da quel viaggio".

Mi baciò sulla guancia, poi aprì la porta e se ne andò senza dire altro, lasciandomi solo nel ripostiglio.

Sentii un senso di vuoto che non avevo mai provato prima, o forse l'avevo solo ignorato per tutto quel tempo. Era come se mi mancasse metà di me stesso.

Era quello che intendeva, Jocelyn? Stavo solo cercando di riempire un vuoto che poteva essere colmato solo da una persona...

Quando il calore aveva colpito, avevo pensato di sapere esattamente cosa volessi, in quanto Alfa. Fare mia l'ennesima amante, per l'ennesima stagione.

Tuttavia, quella volta era diverso.

Il calore non girava intorno al sesso occasionale, anche se aveva sicuramente quella reputazione, significava anche trovare la tua persona per sempre.

E in quel momento, grazie a Jocelyn, avevo capito cosa volessi veramente...

~La mia compagna. ~

Capitolo successivo
Valutato 4.4 su 5 sull'App Store
82.5K Ratings
Galatea logo

Libri illimitati, esperienze coinvolgenti.

Facebook GalateaInstagram GalateaTikTok Galatea