Condividere Delilah - Copertina

Condividere Delilah

Alex Fox

Nella tana

DELILAH

Mi ero alzata presto, prima che il sole sorgesse.

Mi ero già fatta la doccia, avevo spalmato sulla mia pelle un assortimento di oli magici, avevo pulito la mia stanza (tranne la macchia di cenere) e avevo fatto le valigie.

Alcuni oli sulla mia pelle servivano per proteggermi, altri per evitare l'acne e la pelle secca.

Quando le persone pensavano a una "strega", tendevano a pensare a donne con i rasta ricoperte di tatuaggi, o addirittura a una faccia verde con verruche e unghie malvagiamente lunghe.

Oppure a volte si pensava a una senzatetto alla deriva o a una vagabonda.

C'erano così tante versioni diverse, ma, a parte l'odore di olio sulla mia pelle, mi piaceva pensare di avere un aspetto simile a chiunque altro.

Sicuramente avevo un aspetto più normale rispetto ad alcune persone che avevo visto all'aeroporto di Portland.

Ero quella che si sarebbe potuta definire una tipa semplice e timida. I miei occhi erano grandi e il mio viso era piccolo.

Avevo i capelli castani e crespi e gli occhi color oro miele. Ero alta un metro e settanta, con una taglia 44 che in realtà variava dalla 42 alla 46, a seconda di come erano fatti i vestiti.

Non mi facevo notare: l'unica mia peculiarità era il tatuaggio sul collo col simbolo della tripla dea con un pentagramma al centro del grembo materno.

Ed era quasi sempre coperto dai miei capelli, dato che li preferivo sciolti.

Portavo anche un piccolo intreccio di filo blu intorno a una ciocca di capelli con un ciondolo a forma di pentagramma all'estremità che incorniciava il mio viso.

A parte questo, non avevo unghie curate con nail art, né un seno prosperoso, né un sedere rotondo e sensuale. Non mi facevo nemmeno la ceretta alle sopracciglia.

Ero piuttosto semplice e non ero una che cercava di migliorare il proprio aspetto con la magia o il trucco. Non era un requisito essenziale per noi congreghe dell'ovest, al contrario di quelle dell'est.

Aspettai fuori dall'hotel il beta, sorseggiando un tè e facendo una smorfia per il sapore scialbo, seduta a guardare il sorgere del sole.

La fitta foschia e la nebbia si muovevano sul fiume come un secondo strato d'acqua. Il sole faceva capolino all'orizzonte, in un cielo pieno di nuvole rosa e di calde tonalità arancioni.

Mozzafiato.

La mia valigia era ai miei piedi insieme a un'altra piccola borsa.

Continuai ad aspettare il lupo beta, respirando l'aria fresca e umida, seduta su una panchina pubblica vicino all'hotel lungo una pista ciclabile.

La mia chiave era già stata consegnata. Tutto nella mattinata prometteva già una buona giornata.

Stavo attendendo un maschio beta, quindi mi aspettavo un uomo muscoloso che sembrasse essere stato molto all'aperto.

Le donne non guidavano i branchi di lupi, anche se certamente avevano il loro posto all'interno della comunità e le lune potevano essere al pari degli alfa.

Ma, il più delle volte, le femmine erano leggermente più deboli.

Non potevano mai guidare un branco perché, se fossero rimaste incinte, sarebbe stato troppo pericoloso per loro lasciare la casa del branco per questioni da alfa.

Il beta era sempre un lupo che non era forte come l'alfa, ma che avrebbe potuto guidare il branco se l'alfa fosse morto.

Il fatto che questo branco avesse due alfa era discutibile. Normalmente, il secondo alfa avrebbe dovuto andarsene perché il branco funzionasse correttamente.

O, addirittura, avrebbe dovuto dividere una parte del branco e guidare quella più debole.

Meglio ancora, il più debole avrebbe dovuto inchinarsi all'alfa più forte e diventare il beta per evitare la pesante responsabilità, cosa che era successa più di una volta se le mie fonti erano corrette.

Luna Nuova era uno dei pochi branchi delle Montagne Rocciose a lavorare con le streghe.

La maggior parte dei branchi era diffidente nei nostri confronti, ma negli ultimi anni eravamo state fondamentali per trovare i compagni ad alcuni dei branchi più forti.

Detto ciò, la maggior parte dei nostri membri superiori solitamente non li incontrava a tu per tu, a meno che non fosse per una trattativa.

Oltre alle poche informazioni che mi erano state fornite e ad alcune conoscenze precedenti sul funzionamento dei branchi, non sapevo nulla di questi lupi.

I lupi che trovavano le loro compagne predestinate finivano per generare una prole più forte, quindi era logico che cercassero un aiuto esterno.

Soprattutto perché l'incontro con altri branchi era sempre un momento di tensione tra gli alfa, dato che alcune delle loro compagne erano umane.

La prole debole non sopravviveva alla trasformazione o finiva in fondo al gruppo derisa da tutti gli altri. E, quando c'era una guerra, solo i branchi forti sopravvivevano.

Non era del tutto diverso essere una strega, per quanto riguardava l’accoppiamento..

Ma, a differenza dei branchi, da quando erano stati istituiti gli Alti Consigli in tutto il mondo, noi non avevamo più bisogno della protezione delle congreghe.

La maggior parte di esse si presentava sotto forma di scuola o di altro tipo di associazione umana.

Avevamo i nostri territori prestabiliti, l'ultima grande guerra con la nostra specie era stata durante la Guerra Civile negli Stati Uniti, quindi combattere per il potere e il territorio non era più una cosa che si faceva davvero, tranne che nei paesi del Terzo Mondo.

Naturalmente c'erano sempre quelle streghe assetate di potere che cercavano di rivendicare terre.

Ma nessuno, se non la favolosa Regina delle Streghe del passato, poteva davvero rivendicare la totalità della terra. Se avesse scelto di farlo avrebbe potuto.

C'erano zone del mondo in cui l'oscurità esisteva ancora, in cui ci davano la caccia insieme ad altri esseri soprannaturali, ma nella maggior parte dei territori eravamo al sicuro.

Ero abbastanza sicura che ciò fosse dovuto al fatto che era troppo pericoloso per le persone darci la caccia.

Qualsiasi strega degna di questo nome avrebbe potuto uccidere con uno schiocco di dita qualsiasi essere umano.

Eravamo comunque discrete quando potevamo e non lo facevamo mai in pubblico. Era importante tenere le persone normali all'oscuro.

Se mai avessero scoperto che le loro 'sciocche superstizioni' erano reali? Oh, cavolo.

"Delilah Solana?"

Alzai gli occhi e vidi una donna alta e bionda che indossava jeans attillati e una maglietta nera con la scritta "Delicious" sul petto con dei brillantini rossi.

Le mie narici si dilatarono, percependo il suo profumo: pino, legno, lupo.

"Tu non sei il beta", risposi senza muovermi dal mio posto. I miei occhi si spostarono da lei per tornare a guardare l'acqua.

I suoi capelli castani erano più lucenti dei miei, con riflessi rossi, e i suoi occhi erano distanti e scuri come il carbone.

"Ehm, sì. Arthur era un po'... impegnato. Così il nostro alfa, Cole, ha mandato me al suo posto. Ha pensato che saresti stata più a tuo agio se ti avesse accompagnato una donna, visto che sei..."

Si strofinò il collo, come se non sapesse come finire la frase.

Il suo corpo era tonico e forte; probabilmente era più alta di me di circa un centimetro, ma indossava degli stivali neri con un tacco che le dava un altro centimetro.

Sospirai, alzandomi e prendendo la mia valigia e la piccola borsa.

"È un'idea sbagliata molto comune che tutte le streghe siano femmine, ma… molto bene, fammi strada. Vorrei discutere i termini della mia visita con l'alfa Cole e l'alfa Seth il prima possibile".

"I nostri alfa sono molto impegnati a prepararsi per le loro lune, quindi non potranno..."

Incontrai i suoi occhi sbigottiti e lei fece istintivamente un passo indietro.

Non ero un'umana.

Non indietreggiai né mi tirai indietro di fronte al suo sguardo e la tempesta dietro i miei occhi fu sufficiente a far sì che anche quella forte femmina di lupo chinasse rapidamente la testa invece di incrociare il mio sguardo.

"Parlerò con loro immediatamente o non ci sarà una luna per nessuno dei due", dissi.

Quello era l'accordo. Non avevo intenzione di sprecare fiato se volevano che quell'incantesimo riuscisse. Le mie parole uscirono come una frusta guidata dalla mia rabbia.

"Sì, signora", borbottò lei. "La macchina è da questa parte", disse indicando un SUV blu.

Con un brusco cenno del capo mi diressi verso di essa con le mie valigie al seguito.

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