Un eroe non convenzionale - Copertina

Un eroe non convenzionale

Jessie F Royle

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15
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18+

Summary

Sydney è una ragazza che segue sempre le regole... finché la sua migliore amica Desiree non decide che si meritano un po' di divertimento. Comprano delle carte d'identità false per entrare in un locale e qui Sydney inizia a frequentare un musicista sexy... per poi scoprire che si tratta del suo nuovo insegnante di inglese!

Età: 18+

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32 Chapters

Capitolo 1

"Dai, Syd, questa volta non te ne puoi tirare fuori", Desiree mi porge la carta d'identità falsa che ha acquistato per me questa settimana.

"E cosa ti fa pensare che ci proverò?" Le chiedo, prendendo la carta e osservandola. "Jane Johnson? Potrebbe essere più generico di così?"

"Deve essere facile da ricordare. Stessa cosa per la data di nascita. Te la chiederanno di sicuro se pensano che sia un falso", mi dice.

Alla mia migliore amica Desiree piace andare regolarmente nei club, ma dato che non ha ancora ventuno anni, usa sempre una carta d'identità falsa. Studio la data di nascita e me la ripeto nella testa più volte.

Stasera ho ventuno anni, non diciotto.

"Te ne tiri sempre fuori. Ogni volta che accetti di venire con me, non succede mai", si lamenta, "ma non stasera. In realtà, sono sorpresa di essere arrivata fin qui, è già qualcosa".

"E se ci beccano?" Chiedo.

"Nel peggiore dei casi, ti prendono la carta d'identità e la tagliano a metà, tutto qui. Mi è successo un paio di volte. Ma da allora ho un tipo nuovo che mi fa i documenti, e i suoi passano sempre. Sono impeccabili".

"Se lo dici tu", sospiro.

Desiree ha passato tutta l'estate a cercare di farmi uscire dalla mia piccola campana di vetro, e alla fine ho pensato che passare una serata divertente fuori, prima dell'inizio della scuola la prossima settimana, fosse una buona idea.

Ultimo anno. Quest'estate è stata piuttosto intensa, tra il mio lavoro estivo in un campo diurno per bambini locali svantaggiati e le ripetizioni di matematica al Centro d'Apprendimento.

Voglio rendere più appetibili le mie domande per il college, così ho pensato che queste particolari attività extracurricolari mi sarebbero state d'aiuto.

"Sei pronta?" Mi chiede Desiree, prendendo la sua borsa dal sedile posteriore della sua Jeep Wrangler nuova di zecca, un generoso regalo di suo padre per il suo diciottesimo compleanno.

Figlia unica, Desiree è sempre stata viziata e le cose non sono di certo andate migliorando dopo la morte di sua madre, quando aveva dieci anni.

La mia macchina, una vecchia Chevy Blazer nera e grigia, è stata un regalo dei miei genitori quando hanno comprato un nuovo pickup, l'anno scorso.

"Pronta", confermo, prendendo la mia borsa da terra.

Usciamo dal veicolo e seguo da vicino Desiree mentre attraversiamo la strada verso la fine di una lunga fila che porta all'entrata di un nightclub chiamato The Wrecker.

"Come mi stanno i capelli?" Mi chiede Desiree, scorrendo le mani sui lunghi capelli neri che ha passato un'ora a lisciare meticolosamente.

"Benissimo, come sempre", la rassicuro. Mi arriccio i miei tra le dita, in un gesto nervoso.

"Smettila, rovinerai tutto il lavoro che ho fatto", mi allontana la mano dai lunghi capelli biondi che è stata lei ad acconciare, anche se, considerando le sue prese in giro, l'arricciatura e la lacca, sembrava che si trattasse più di un'aggressione.

I miei capelli ora hanno più volume di quanto abbia mai visto, con le punte perfettamente arricciate.

Desiree mi ha fatto sostituire i miei occhiali da vista con le lenti a contatto, e mi ha costretto a indossare i suoi vestiti: jeans super attillati e una canottiera nera aderente.

Stasera non sembro me stessa: sembro più lei, il che suppongo non sia una cosa negativa. Il mio stile, di solito, come direbbe Desiree, è da secchiona chic.

Non so cosa significhi, ma penso che sia una specie di hipster, o qualcosa del genere.

"Allora, hai finito il tuo saggio di storia per i compiti estivi?" Le chiedo.

"Oh no, Sydney, stasera non si parlerà di scuola. Stasera abbiamo ventuno anni e non andiamo al liceo".

"Bene. Allora di cosa dovrei parlare?"

"Non so. Qualunque cosa a parte la scuola. Abbiamo solo un'altra settimana di libertà, prima di dover ricominciare l'anno, quindi vorrei dimenticarmene".

"Lo so, hai ragione".

"Certo che ho ragione. Ho sempre ragione".

"No, tu pensi di avere sempre ragione", le dico, ridendo.

"Beh, la maggior parte delle volte ho ragione", insiste.

"Se lo dici tu".

Arriviamo all'inizio della fila, dove a fare la guardia alla porta c'è un buttafuori di trecento chili coperto di tatuaggi fino alla testa rasata.

"Documento?" ordina, con una voce profonda e intimidatoria.

Desiree cerca nella sua borsa e glielo porge. Lui guarda prima il documento e poi lei. Desiree sorride e gli sbatte le ciglia. Lui risponde con un accenno di sorriso e le restituisce il biglietto.

"Ok", annuisce e le fa cenno con il mento di entrare.

Desiree si fa da parte mentre io gli porgo il mio. Lui lo guarda, poi mi guarda, poi guarda di nuovo la carta d'identità.

"Jane Johnson, eh?" Chiede, dubbioso.

"Lo so, vero? I miei genitori non erano molto creativi", dico, con un'alzata di spalle.

Il buttafuori mi fissa.

"Compleanno?" Chiede.

"3 luglio 1992", rispondo nel modo più veloce e sicuro possibile.

Sospira forte e mi restituisce la carta d'identità.

"Va bene, prego", dice, facendomi cenno di entrare.

Faccio un respiro di sollievo e raggiungo Desiree alla porta.

"C'è mancato poco", sussurra mentre entriamo.

"Sì, immagino di non essere così affascinante come qualcun altra", dico seccamente.

La musica troppo alta mi assale le orecchie mentre entriamo nel club. Desiree ha una presa salda intorno al mio polso mentre mi tira verso il bar.

"Penso che dovremmo iniziare con qualche bicchierino per farti sciogliere", grida nella mia direzione.

"Non lo so, Des..." provo a protestare.

"No. No. No. No. Non voglio sentire niente del genere, Syd".

Desiree tira fuori dalla borsa una banconota da venti e chiama un barista. Non riesco a sentire cosa ordina, ma la vedo alzare quattro dita. Sospiro, sconfitta.

Non mi permetterà di cavarmela tanto facilmente, stasera, lo so. Mi metto a esaminare l'ambiente circostante per un momento.

Il club è buio, e ci sono luci lampeggianti che ruotano intorno al centro della stanza, sopra una grande pista da ballo.

La musica dance rimbomba da altoparlanti che sembrano essere stati disposti in ogni angolo della stanza, senza possibilità di silenzio.

Il posto sembra un po' sporco e puzza di birra stantia, ma è pieno, quindi alla gente deve piacere.

I miei occhi si muovono verso un grande palco nella parte anteriore della sala, allestito con strumenti, proprio quando sento Desiree darmi una gomitata sulla spalla.

"Ecco, bevi questo", mi ordina, porgendomi un bicchierino pieno di un liquido verde malaticcio.

"Ehm, cos'è?" Chiedo, arricciando il naso.

"È delizioso, credimi. Buttalo giù e basta".

Faccio un respiro profondo e sollevo timidamente il bicchiere alle labbra.

"O la va o la spacca", mormoro mentre lo butto giù nello stesso momento in cui Desiree fa lo stesso con il suo.

Aspettandomi che sia disgustoso, sono sorpresa di scoprire che in realtà sa di torta al lime. Guardo Desiree, che sorride orgogliosa.

"Vedi? Te l'avevo detto che era delizioso. Ecco, prendi il secondo".

Dopo i nostri shot, ordiniamo dei cocktail da ragazze e decidiamo di tentare la fortuna nella ricerca di un tavolo.

"Ne voglio uno vicino al palco, se possibile. C'è un gruppo che suona stasera e ho sentito che è eccellente".

"Non hai parlato di musica dal vivo", dico io.

"Allora? Perché pensi che questo posto sia così popolare? Ogni fine settimana ci sono dei gruppi che suonano. Alcuni sono conosciuti, altri emergenti, altri ancora sono... beh, alcuni sono terribili, ma a quei gruppi non viene mai chiesto di tornare.

"Qualcuno mi ha detto che il gruppo di stasera ha suonato qui quasi ogni fine settimana per tutta l'estate. Teagan ha detto che era qui lo scorso fine settimana e li ha visti, e mi ha detto che erano fantastici".

"Come si chiamano?" Le chiedo.

Lei mette la mano nella borsa, tira fuori un volantino e me lo porge. Quattro ragazzi che sembrano avere più di vent'anni mi guardano con la loro migliore espressione da sono una rock star e non me ne frega un cazzo.

Il nome del gruppo, Eroi Non Convenzionali, è scritto sopra le loro teste.

"Questo è carino", dico, indicando uno di loro.

"Quale? Sono tutti carini", chiede lei, sporgendosi per vedere chi sto indicando.

"Questo", il mio dito preme su un ragazzo dai capelli arruffati, castano scuri, che gli si arricciano leggermente sotto le orecchie, occhi marroni intensi e un po' di peluria punteggiata lungo la mascella.

"Carino? Io lo definirei decisamente sexy", concorda Desiree, "Wow, Syd, non sapevo che avessi così buon gusto. L'unico ragazzo con cui esci è Dane".

"Dane è solo un amico", dico per quella che credo sia la milionesima volta.

"Forse lo è per te, ma lui è innamorato di te. Lo sanno tutti tranne te".

"Questa cosa è ridicola", scuoto la testa con decisione.

"Sì, continua a ripetertelo", sbuffa lei.

Fortunatamente per me, le luci sul palco si accendono, e il resto delle luci intorno alla stanza si abbassano, interrompendo la nostra conversazione.

Desiree non mi crede mai quando le dico che tra me e Dane non c'è altro che amicizia. Lo conosco dalla quinta elementare. È come un fratello per me.

È stato via tutta l'estate, a fare volontariato con un'associazione chiamata Case per il Cuore, costruendo abitazioni in zone colpite da uragani. Non lo vedrò fino al ritorno a scuola.

"Signore e signori, diamo il benvenuto ancora una volta sul palco di The Wrecker agli Eroi Non Convenzionali", annuncia a gran voce un DJ dall'impianto.

Tutti iniziano ad applaudire mentre la band si fa strada sul palco. I miei occhi trovano rapidamente quello sexy, che sembra essere alla chitarra solista.

"Ooh, chitarra solista. Molto sexy", grida Desiree.

"È più bello di persona", aggiungo io.

"Dovresti provare a parlargli dopo lo spettacolo", suggerisce lei, dandomi una spinta incoraggiante.

"Ma sei matta? Guardalo. Ha almeno trent'anni".

"E allora?"

"Des, ho solo diciotto anni".

"È abbastanza legale".

"Inoltre, uno come lui probabilmente ha già una ragazza, o una dozzina di groupie in fila sul retro".

"Che schifo, le groupie. Dai, Sydney. Puoi parlargli. Non significa mica che vuoi farci qualcosa di più, non che lo faresti comunque", ridacchia Desiree.

"Sì, sì. So che la mia verginità ti diverte molto", scatto.

"Oh, vacci piano, tigre. Non è esilarante. Sono molto orgogliosa di te per averla conservata. Vorrei poter dire che ho fatto lo stesso, ma poi è arrivato Sean Harris e... beh, conosci il resto di questa tragica storia".

"Poi Curtis, e John e..."

"Ehi! Shhh..."

Desiree mi dà un colpetto sulla spalla, e ridiamo entrambe. Nonostante le nostre grandi differenze, io e Desiree siamo sempre andate d'accordo. È arrivata nella nostra scuola in prima superiore ed è stata subito popolare.

Ci siamo ritrovate vicine di banco alla lezione di scienze e ho scoperto che era molto diversa dalle altre ragazze popolari. Era gentile, divertente e non le importava dei gruppi sociali.

Le piaceva solo chi le piaceva, non importava cosa pensassero gli altri. Mi ha preso immediatamente sotto la sua ala e da allora siamo inseparabili.

A volte può sembrare un po' sfacciata, ma la mia calma ci equilibra. Ci completiamo a vicenda.

La band inizia a suonare, e io e Desiree scopriamo presto il motivo di tutto questo trambusto. Il gruppo è davvero bravo.

"Sai, anche il cantante è piuttosto sexy. Forse dovremmo entrambe provare a parlare con loro quando fanno una pausa", dice Desiree.

"Pensi che riusciremo ad avvicinarci a loro? Quante altre ragazze credi che stiano aspettando di fare la stessa cosa?"

"Ho i miei metodi. Aspetta e vedrai, saremo noi ad andare via con loro stasera".

"Come sei sicura di te", dico, scuotendo la testa, "ma non andrò via con nessuno, stasera, tranne che con te, quando torneremo a casa".

"Ok, va bene, ma comunque parliamo con loro, magari ci daranno i loro numeri".

Mi rendo conto che non sarà facile dissuaderla da portare a termine il suo piano, quindi acconsento.

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