Alfa Grayson

Lexia

Non sono mai stata così terrorizzata in vita mia.

Non è solo il fatto che un alfa sia in piedi a pochi centimetri da me, ma che mi sta fissando direttamente, come se non fosse influenzato dalle parole che ho appena pronunciato là fuori sul palco.

La sua espressione è così impassibile.

"Cosa stai facendo qui?" Domando. Sono sorpresa che le parole mi siano uscite di bocca.

La sua bocca si incurva in un leggero sorriso.

"Volevo parlarti", dice dolcemente, inclinando leggermente la testa.

Adrian si fa improvvisamente avanti, afferrando delicatamente il mio braccio nella sua mano. È l'esatto opposto di me in questa situazione, rimanendo calmo e professionale.

Scommetto che probabilmente sono color rosso fuoco. Mi tremano le mani lungo i fianchi.

"Ha un ufficio privato", dice Adrian, facendosi avanti nel suo ruolo di assistente nell'unico momento in cui non avrebbe dovuto farlo.

Tutto quello che voglio fare è dire ad alfa Grayson di andarsene così non devo affrontare questo imbarazzo attuale.

Per un momento, vorrei mettere in discussione il modo in cui Grayson fissa con attenzione la mano di Adrian sul mio braccio, ma lo scaccio.

Grayson annuisce, accettando l'idea di incontrarci nel mio ufficio. Internamente, maledico l'intera esistenza di Adrian.

Facendo strada, guido Grayson al mio ufficio con Adrian al seguito.

Il magazzino che chiamo casa e lavoro sembra essere molto interessante per l'alfa.

I suoi occhi catturano tutto ciò che passiamo, e spero per un momento che non noti le dita incrociate al mio fianco.

Segretamente spero di non rendermi ancora più ridicola. Adrian offre a Grayson dell'acqua.

"Sto bene, grazie", dice Grayson.

Si siede dall'altra parte della scrivania rispetto a me, fissandomi così palesemente che non riesco a mantenere il contatto visivo senza contorcermi.

C'è qualcosa nell'argento dei suoi occhi che mi innervosisce. Adrian lascia la stanza, lasciando me e Grayson da soli.

Grayson si siede in avanti bruscamente.

"È il tuo compagno?"

"Cosa?" Balbetto, le sue parole mi prendono di sorpresa.

"O il tuo ragazzo? O il tuo compagno?" Chiede, il suo sguardo implacabile.

Il suo sopracciglio si alza mentre mi fissa in attesa di una risposta. Tento di rimettermi in sesto.

"È solo il mio assistente".

Fa una pausa, stringendo gli occhi. Lentamente, si china di nuovo, ma non osa distogliere lo sguardo da me.

"Assistente in cosa? Favori sessuali..."

Tossisco, interrompendolo. Perché sta parlando di questo?

"Non parliamo di questo", suggerisco mentre mischio le carte sulla mia scrivania. Sento un velo di sudore accumularsi sulla mia fronte.

"Avresti dovuto risparmiarti per il tuo compagno!" Ci fissiamo negli occhi.

"Sei molto invadente, vero?" Mormoro, abbassando lo sguardo.

"Non credo che il tuo compagno sarebbe molto contento del modo in cui quell'uomo ti guarda".

Alzo di scatto la testa, fissandolo furiosamente.

"È solo sesso occasionale. Niente di più, niente di meno". Questo lo zittisce. La sua bocca si blocca in una linea decisa e si sporge lentamente in avanti.

È vero. Quello che c'è tra me e Adrian non è amore, è sesso, ed è tutto quello che voglio. Nessuna complicazione e nessuna preoccupazione per i compagni.

"Sei troppo bella per fare sesso insensato con un uomo come lui", dice Grayson.

Odio il suo tono di voce serio. Mi fa pensare per un secondo che dica davvero.

"Senti, non ho intenzione di accettare consigli da un alfa", ringhio, stringendo le mani sotto la scrivania.

Lui sorride dolcemente, ma una leggera foschia di amarezza avvolge ancora il suo sguardo.

Lo guardo sospirare. "Il tuo vero compagno ti adorerebbe, dentro e fuori dal letto".

"Cosa ne sai tu del mio compagno?" Mormoro acidamente. Lui fa una pausa.

Chiudendo gli occhi, tiro un respiro agitato e immagino la linea rossa che attraversa il suo nome.

Non è il mio compagno. Siamo opposti in ogni modo possibile. La Dea della Luna non è così stupida...

"Possiamo parlare del vero motivo per cui sei qui, per favore?" Grayson esita un altro momento prima di rispondere.

"Ho una proposta da farti, e ti prego di non prendere una decisione avventata".

"Ok..."

"Voglio che tu venga a lavorare con me", dice con l'ansia nella voce.

Faccio una pausa. Le sue parole sono così sorprendenti per me che quasi cado indietro sulla sedia.

"Con te? Come partner?" Riformulo, cercando di dare un senso a tutta la situazione.

Come può dire queste cose dopo avermi vista degradare completamente l'esistenza degli alfa su quel palco?

"Sì, Lexia. Ho bisogno di un partner per controllare un mio esercito. Ho visto le tue capacità di comando e penso che tu sia pienamente in grado di guidare la mia gente".

Le parole che mi sta dicendo hanno completamente spazzato via ogni senso di controllo che sono stata in grado di recuperare negli ultimi 10 minuti.

Riesco a malapena a respirare, anche se lui mi fissa con uno sguardo rassicurante nei suoi occhi.

"Stai scherzando?" Balbetto. Deve farlo.

"No. Kaden stesso mi ha raccomandato a te. Mi ha detto che sei incredibilmente capace di guidare da sola un intero esercito. Spero che considererai la mia proposta con mente aperta".

Il modo in cui lo annuncia è così disinvolto, come se stesse recitando un mantra a cui è abituato ogni giorno.

Forse perché è del Branco dei Liberi, e non deve preoccuparsi di nulla.

"Quel figlio di puttana", ringhio, alzandomi dal mio posto.

"Vuole solo liberarsi di me!" Grayson si acciglia.

"Non pensi di essere capace?"

"Non è questo... Non posso farlo, mi dispiace", gli dico.

Non so bene perché mi sto scusando con lui, considerando che non ho mai voluto aiutare un alfa in tutta la mia vita.

Devo ammettere che collaborare con un alfa mi farebbe fare un significativo passo avanti.

Otterrei l'accesso interno al suo Branco, il che significa che non dovrei preoccuparmi di trovare il mio compagno.

"Non devi darmi una risposta adesso, ma ti prego Lexia, ho bisogno che tu... Mi aiuti".

Si alza con cautela, aspettando che io gli urli di andarsene, o che accetti graziosamente la sua offerta.

Quest'ultima non è una soluzione che sono ancora pronta ad accettare.

Non posso abbandonare le persone che sto guidando in questo momento senza pensarci come si deve.

"Lo farò", prometto, sembrando finalmente più normale di quanto non lo sia stata prima.

Ci guardiamo per qualche istante abbagliati, prima che lui si giri e lasci la stanza.

***

"Saresti un'idiota a non farlo", dice Adrian.

Ci sediamo in camera mia, un paio d'ore dopo che Grayson se n'è andato. È arrivato come una tempesta, e si è lasciato dietro questa strana calma che mi ha lasciata a pensare alla sua offerta.

Per quanto sembri allettante, non sono ancora sicura che dovrei prenderla in considerazione in questo momento.

"E la mia gente? Li lascerò indietro", gli dico. Lui scuote la testa, camminando un po' nella stanza.

"Pensala così. Non sarà per sempre e io farò loro da babysitter mentre sei via", dice con un sorriso ironico.

Alzo gli occhi al cielo. Come se fosse capace di badare a questo branco di criminali.

"Senti, dobbiamo concentrarci su quello che succederà nei prossimi tre giorni", dice Adrian, battendo le mani.

Sembra notare la mia espressione. "Ricordi? Ti ho preso i biglietti per una funzione speciale sabato sera".

"Funzione?"

"Gli alfa tengono questa soirée ogni anno, e sono riuscito a farti avere un biglietto. Abbiamo un lavoro da fare, e succederà..." Mi gira la testa.

Alfa Grayson si presenta qui nel bel mezzo di uno dei miei discorsi, e non riesco a superare la sua presenza.

Cerco di recuperare un po' di compostezza. "Che ne dici di spiegarti?"

"Alfa Noah è l'alfa del Branco dell'Armonia. Conosce il punto debole di ogni branco, e ho bisogno che tu scopra quello del Branco dei Vendicatori per..."

Si interrompe e immediatamente so cosa sta insinuando. Vuole che seduca alfa Noah.

Non è la prima volta che faccio questo tipo di missione, ma mai con un alfa.

"Ci sarà anche Grayson?" Chiedo. Il suo cenno mi fa rabbrividire.

"Ci saranno tutti gli alfa. Speriamo che tu sia brava a evitare quelli del Branco dei Liberi".