Ninfa, la seconda possibilità dell'alfa - Copertina

Ninfa, la seconda possibilità dell'alfa

Toria Blue

Entrare in un nuovo branco

Adelie

Ho aspettato fino al mattino per comunicare all'alfa Archibald che stavo andando via.

Non ho avuto il coraggio di dirglielo nel mezzo della notte disturbando il suo sonno e quello della luna. Molto probabilmente si sarebbe arrabbiato per il fatto che ero andata in giro da sola per la foresta di notte. Non era reputato un comportamento molto femminile.

Per gli altri potrebbe sembrare strano, ma mia madre mi ha sempre insegnato come essere aggraziata ed elegante, sembrava sempre che lei venisse da un'altra epoca. Se solo avessero saputo che ero la serva della foresta, questo è tutto ciò che ho sempre voluto, ovvero che la gente sapesse cosa sono così da poter vivere in pace.

Il mio compagno. Alfa Kairos. Ho sentito delle storie su di lui. Storie orribili, crudeli, astute e malvagie. Nessuna delle storie che ho sentito si è mai allineata correttamente, ma a chi devo credere e a quale storia?

Ci sono storie che narrano che abbia ucciso la maggior parte del suo branco per noia e il resto è ancora oggi imprigionato. Alcuni dicono che in realtà è il diavolo che cammina sulla terra. Altri che ha maledetto i membri del suo branco.

Mi ha chiesto se volevo andare con lui. Avevo paura di dire di no perché non c'è mai fumo senza fuoco, non sapevo di cosa fosse capace. Ma era il mio compagno, se non fossi andata, la mia decisione avrebbe lentamente ucciso me e lui.

Non sarei sopravvissuta a un altro rifiuto, dovevo fare di tutto per non farmi rifiutare da lui. Una volta che incontri il tuo compagno, non c'è vita senza di lui. Ma se non sono stata abbastanza per alfa Hans, chi mi dice che sarò abbastanza per lui?

Ho passato tutta la notte sveglia aspettando con impazienza di parlare con l’alfa. Nel momento in cui mi trovavo in piedi sul campo di allenamento e aspettavo alfa Archibald, non ci volle molto prima che mi notasse. Il mio mantello attirava molta attenzione anche se la maggior parte delle persone ormai erano abituate.

Ho pensato che questa volta ad attirare l'attenzione fosse stata la presenza di una donna in un campo di addestramento. Alle donne non era permesso allenarsi, nemmeno essere qui, ma ero qui in piedi perché la questione non poteva attendere.

"Adelie. Non hai mai infranto le mie regole, spero che sia importante" disse l’alfa con durezza. Non era cattivo, era solo molto responsabile e maturo. Il mio alfa aveva una trentina d’anni e in questo periodo di tempo aveva imparato come essere un degno alfa e come proteggere il suo branco. Era un buon alfa.

"Alfa mi dispiace interrompere, ma la questione non può aspettare. La notte scorsa sono sgattaiolata fuori nella foresta", ho iniziato a raccontare ma non sapevo come dire il resto.

"Adelie, anche se apprezzo la tua onestà, non è qualcosa per cui sarai punita, quindi posso tornare ad allenarmi", disse e iniziò a voltarsi, così iniziai a parlare velocemente.

"Ho incontrato il mio compagno lì".

Ora mi guardava.

"Compagno?" Sembrava confuso. "Il tuo compagno è morto. Non è vero?" chiese.

"La mia seconda possibilità" dissi e il suo sguardo divenne più curioso. "Stava trasgredendo le regole, ma credo che sia stato solo il legame del compagno a farlo arrivara" dissi, senza rendermi conto che stavo difendendo alfa Kairos.

"Abbiamo solo un branco come nostro vicino. Chi è?" Era pronto al peggio. Sapevo che aveva intuito che si trattava di qualcuno del Branco dei notturni.

"È qualcuno del Branco dei notturni", dissi all'inizio, cercando di capire la sua reazione, ma mostrava solo curiosità.

"Chi? Un omega?" Gli avevo detto che il mio precedente compagno era un omega, quindi avrebbe avuto un senso ricevere un altro omega come seconda possibilità. Non avevo mai nemmeno sognato che avrei avuto un altro compagno, quindi non avevo mai pensato alla mia bugia.

"No. L'alfa", ho detto con la voce più calma che potevo.

L'alfa si schiarì la gola cercando di non sembrare infastidito dalla cosa. "Capisco".

Ha raddrizzato la sua postura, "Kairos, credo che il suo nome fosse questo?" Gli feci semplicemente un cenno, mi era difficile credere che non fosse sicuro del suo nome, tutti conoscevano il crudele alfa Kairos.

"Cosa ti ha detto?" Ha chiesto, cercando di ottenere qualche informazione in più su di lui. Si diceva che alfa Kairos non era stato più visto dopo quell'orribile notte in cui la maggior parte del suo branco era morta.

"Ha detto che sarà qui personalmente alle 17:00 per portarmi al suo branco".

"E a te sta bene?" Era confuso.

Ho risposto con un sorriso forzato alla sua confusione. "Certo, è il mio compagno". I compagni non possono farsi del male fisicamente, credevo. Ma... una volta pensavo anche che i compagni non potessero rifiutarsi l'un l'altro.

Era il mio compagno ed era fatto per amarmi. Anche se è un mostro ero la sua compagna e potevo aiutarlo a essere buono. Se mi porta nel suo branco significa che mi vuole come sua compagna, altrimenti perché lo farebbe?

"Ok. Grazie per avermi avvertito", disse l’alfa e tornò ad allenarsi.

Avevo già impacchettato tutta la mia roba. C'erano per lo più solo vestiti e alcuni libri. Erano libri di streghe, ma c'erano delle utili ricette di pozioni. Solo le streghe potevano far funzionare le pozioni e non sapevo perché io potessi farlo. Non ero una strega in nessun modo o forma. Ho sempre pensato che fosse a causa di mio padre.

Per l’occasione indossai il mio vestito verde foresta, era lungo fino alle caviglie con uno scollo a V e maniche a rete. Era bello e fluente. Ho intrecciato i miei capelli in una spessa treccia laterale e ci ho messo dei fiori, volevo essere carina per il mio compagno. Anche se indossavo il mio mantello, credevo che il mio compagno mi avrebbe fatto togliere il cappuccio prima o poi.

Fino alle 17:00 ho aspettato con impazienza. Anche il mio alfa era impaziente. Potevo vederlo davanti alla casa del branco, camminava avanti e indietro con le mani dietro la schiena. Anche alcune guardie erano state chiamate per essere qui. Credo che nessuno sapesse di cosa fosse capace alfa Kairos.

Alle 17:00 in punto, una macchina si affacciò alla mia vista dalla finestra, una Ford Mustang vecchio modello nera. Il beta del mio branco era stato mandato a prendere le mie valigie. Uscii di casa e alzai lo sguardo per vedere l'alfa Kairos che usciva dalla sua macchina, era solo, io invece avevo pensato che avrebbe portato qualcuno con sé. Era pericoloso per gli alfa viaggiare da soli, gli alfa non viaggiano mai da soli. D'altra parte eravamo due branchi vicini e la strada non era lunga, la macchina serviva soprattutto per raccogliere le mie cose. Se avessi voluto spostarmi, avrei potuto correre al suo branco in un attimo. Lui non sapeva che non potevo trasformarmi, avrei dovuto dirglielo a un certo punto.

Non lo guardai a lungo, non si accorse nemmeno che lo stavo fissando.

Alfa Kairos era vestito tutto di nero e il suo mantello nero non era d’aiuto per contrastare il suo aspetto che incuteva timore e mistero.

Si avvicinò ad alfa Archibald. "Piacere di conoscerti. Presumo che Adelie ti abbia parlato della questione". Disse e Archibald annuì. Entrambi si strinsero la mano come qualsiasi altra persona.

"Potrei parlarti un attimo?" Archibald chiese a Kairos. Per una frazione di secondo Kairos mi guardò e poi si allontanò con Archibald.

Una guardia stava per seguire gli alfa, ma alfa Archibald lo fermò con un rapido movimento della mano.

Kairos

"Di cosa volevi parlarmi?" Ho chiesto quando Archibald si fermò in un punto dove non c'era nessuno.

"Adelie", rispose lui. Ovviamente, stavo prendendo uno dei membri del suo branco. Probabilmente pensava che l'avrei uccisa, come il resto del mio branco.

"Che mi dici di lei?"

"Adelie è una strana ragazza".

Strana? Questo potrebbe significare molte cose. Sapevo che non era una lupa normale. Non ne aveva l'aspetto, era molto più bella ed era molto più graziosa.

L'ho sentita dire solo un paio di parole ma non avevo mai sentito nessuno parlare in un modo come lei. Sembrava così calma e la sua voce era così rilassante.

E indossava di nuovo il suo mantello, perché? Ho visto che era bella, quindi perché nasconderlo?

"Vagava nel mio territorio un anno fa, era scappata dal suo branco", disse.

"Perché l'ha fatto?"

"Con tutto il rispetto, credo che sia meglio che si racconti da sola".

Abbastanza giusto, pensai.

"Si è sempre distinta, il suo lupo è molto debole per qualche motivo e non può trasformarsi, ma credo che ci sia dell'altro", disse alfa Archibald.

"Pensi che stia nascondendo qualcosa?" Ho chiesto, curioso.

Archibald annuì. "Per qualche ragione ha sempre indossato il mantello, non so nulla del suo background ma non credo che sia un normale lupo mannaro".

"Vampiro? Strega?" Ho chiesto se forse avesse qualche indizio.

Ha scosso la testa.

"Non lo so. Ma quello che sto dicendo è che è di buon cuore e perdona, mette sempre tutti al primo posto ed è sempre molto cortese, ben educata".

Ho ascoltato il più attentamente possibile.

"Proteggila!" Disse Archibald. "Può sembrare a posto, ma è fragile e se mai dovessi cambiare idea su di lei, riportala qui e da nessun'altra parte".

Dopo questo, si avvicinò a me. "Anche se sarà tra un giorno o tra dieci anni, riportala qui. Anche se solo per un anno, è stata l'omega più utile qui. Se glielo permetti, sarà una grande luna" disse e se ne andò senza nemmeno aspettare una risposta.

Tornai indietro dove c'erano due valigie, le raccolsi e le misi sul sedile posteriore della mia auto.

Archibald si avvicinò ad Adelie e le prese le mani nelle sue. "Abbi cura di te Adelie, puoi chiamare quando vuoi. Sei sempre la benvenuta qui". Nessuno cercò di nascondere il fatto che pensava che le avrei fatto del male.

Adelie lo lasciò andare e si voltò verso di me mentre le aprivo la portiera della macchina.

Ho acceso il motore e ho iniziato a guidare, ci sarebbe voluto un po' di tempo, se fossimo stati nella nostra forma di lupo sarebbe stato molto più veloce arrivare al mio branco.

Ero in macchina e il suo odore si sentiva ovunque. "Perché indossi sempre il cappuccio?" Le chiesi, non potevo sopportare questo mistero.

"Sono fatta così", fu tutto quello che mi disse, ma non era una ragione sufficiente.

"Toglitelo". Ho preteso forse un po' troppo duramente.

"È meglio se lo tengo addosso, alfa", disse lei, quasi balbettando.

"Toglitelo". Non ha più esitato, neanche un po'. Se lo tolse ma non osai guardarla. Se avessi guardato avrei potuto fare un incidente.

Andai dritto al punto. "Cosa è successo al tuo primo compagno?"

"È morto. Era un omega nel mio branco precedente". Come può avere un compagno omega e uno alfa? Se c'è una seconda possibilità per un lupo, appartiene sempre alla stessa tipologia. C'era qualcosa che non quadrava.

"Perché sei scappata?" Ho chiesto.

Lei non rispose subito. "Il dolore, i ricordi di lui erano troppo insopportabili".

Adelie

Non era una bugia totale. Faceva male, ma non era per questo che me ne ero andata, me ne andai perché mia madre e mio padre mi avevano consigliato così. Se non mi avessero fatta scappare, probabilmente ora sarei morta anch'io.

"Fa ancora male?" Chiese, e mi fece quasi pensare che forse gli importava.

"No". Una volta che il tuo compagno è morto, il legame è rotto. Il mio legame non era rotto perché lui era ancora vivo. Lo sentivo ancora. Provavo ancora un dolore orribile pensando a lui. Solo il marchio Kairos avrebbe potuto portare via il dolore.

"Perché non puoi trasformarti?" Immaginai che alfa Archibald gli avesse detto più di quanto pensassi. Cosa rispondo?

"Sono fatta così", era la risposta più semplice.

"Sei debole?" Ha chiesto, non come se fosse un insulto ma più come un'affermazione. Ho ancora annuito verso di lui. Mi faceva ancora un po' male che il mio stesso compagno mi chiamasse debole.

"Questo è un bene", disse sottovoce. Ma perché sarebbe un bene?

Non fece altre domande. Così ho pensato che fosse arrivato il mio momento per fare delle domande. "Cos'è successo alla tua compagna?" Chiesi lentamente. E se non mi fosse stato permesso di fare domande? Ma questa sembrava la domanda appropriata, visto che era stato lui per primo a chiedermelo.

"Non voglio che mi interroghi", disse con forza mentre afferrava il volante. Devo averlo fatto arrabbiare, la sua mascella si è serrata e le sue mani erano diventate quasi rosse per la forza.

"Alfa Archibald pensa che tu stia nascondendo qualcosa. Su ciò che sei veramente..."

Ha detto questo? Quando gli ho dato la possibilità di pensare questo di me? Quindi la mia bugia non era così liscia come pensavo. "Cosa sei? Chi sei Adelie Murrell?" Chiese, cercando di contenere la sua rabbia.

Ho ingoiato l'enorme nodo che sentivo in gola e mi sono presa del tempo per rispondere. "Un lupo mannaro", dissi. Sono un lupo mannaro e questo era tutto ciò che qualcuno doveva sapere di me. Questo è quello che tutti pensavano di mia madre e questo è quello che tutti penseranno di me.

Si lasciò sfuggire una risata amara. "Solo un lupo mannaro…"

Non parlò più.

Kairos si fermò davanti a una casa enorme. Era grigia e dall'aspetto molto vecchio, vintage. Non era vecchia in senso negativo. Ma in senso buono. Aveva un aspetto demoniaco, ma anche Kairos lo aveva.

Kairos non uscì. Mi guardò con i suoi occhi color nocciola e parlò. "Puoi farmi una domanda".

Una domanda significava che non mi sarebbe stato più permesso fare domande.

Solo una possibilità. Cosa potevo chiedere? Della sua compagna? Della sua famiglia? Del branco? Di lui?

"Sei così malvagio come raccontano le storie?" Chiesi. Questa era la risposta che volevo sentire di più e quella che contava di più.

"No..." disse ma si fermò. "Sono molto peggio di così" affermò sinceramente, con un sorrisetto malvagio sulle labbra che mi trafisse lo stomaco.

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